Ludus litterarius non sta a guardare…

 Com’era prevedibile l’attenzione dei media si è spenta, ma in Asia c’è ancora molto da fare e le popolazioni hanno ancora bisogno di noi.
Ho riassunto i vostri suggerimenti e propongo una serie di cose che potremmo fare.
1. Promuovere all’interno della nostra scuola una raccolta di fondi, finalizzata all’acquisto di una tenda di 24 mq per allestire una “scuola temporanea” nei campi di accoglienza e un kit scuola completo di materiali didattici per 80 alunni e un insegnante. Dovremo raccogliere minimo 470 €. Potrebbe essere il nostro obiettivo?
2. Mantenere viva l’attenzione nei confronti delle difficoltà che i paesi colpiti dal maremoto stanno affrontando e dovranno affrontare. Mi piacerebbe che qualcuno di voi mettesse a disposizione il proprio blog per tutte le notizie riguardanti i paesi colpiti dal maremoto. Il sito dell’Unicef pubblica regolarmente comunicati stampa riguardanti questa emergenza umanitaria e li spedisce anche via e-mail. Poi tramite un bookmark (segnalibro) come quello che abbiamo per Le Scuole per la Pace, potremmo diffondere le notizie in tutti i blog che ruotano attorno a Ludus litterarius.
3. Organizzare una ricerca sul tema “Istruzione” che è una delle aree di intervento prioritarie per l’UNICEF poiché, come afferma Ted Chaiban, rappresentante UNICEF in Sri Lanka: “Riportare i bambini a scuola è forse la misura più efficace per affrontare l’enorme peso della catastrofe che ha radicalmente cambiato le loro vite”.
4. Tenere i contatti con gli altri blog, l’UNICEF e Tsunamihelp (ma temo abbia già concluso la sua attività).
5.  Esporre sui nostri blog il banner dell’UNICEF per le donazioni.

Ora dite la vostra….

Cosa siamo disposti a fare?

8 commenti su “Ludus litterarius non sta a guardare…”

  1. Dico la mia. Sono disposta a:

    1. Coordinare la “campagna” per la raccolta fondi. (pubblicità, volantini, ecc.).

    2. Inserire i bookmark e i banner dell’UNICEF in tutti i template dei blog che lo richiederanno.

    3. Tenere i contatti “ufficiali” con gli altri blog, l’UNICEF e Tsunamihelp.

  2. Sicuramente un’ ottima idea è quella di mantenere viva l’attenzione su questo problema, io penso che anche la raccolta di fondi nella scuola darebbe i risultati sperati. Può essere una goccia nel mare, ma in fondo il mare è fatto di tante gocce.

  3. Sarebbe bene che ciascuno di noi dicesse che cosa è disponibile a fare, così incominciamo ad agire 🙂

  4. Ottima idea per passare dalla teoria alla pratica.

    Nella mia scuola purtroppo siamo ancora alla discussione teorica, però intanto ho “spurlato” questo vostro post in Scuoledipace e spero che presto altri blog-scolastici vi vengano dietro.

    Bella anche la metafora della goccia..

    🙂

  5. Sono d’accordo anch’io che sia venuto il momento di agire, e suggerisco di cominciare dalla raccolta fondi, un aiuto di cui le popolazioni colpite hanno bisogno subito. Contemporaneamente a ciò, credo anch’io che sia importante tener vivo l’interesse per questa catastrofe tenendoci aggiornati con le notizie, e realizzare la ricerca sull’istruzione. Io sono disposto quindi ad aiutare nella raccolta e a cercare le notizie e le informazioni per la ricerca.

  6. Se l’invito è esteso a III H e III G verrebbero 9 euro circa a testa. Direi che non sia un sacrificio terribile. Comunque per me l’importante non è solo donare questi soldi ma soprattuto farlo veramente. Perchè non avrebbe senso donare una cifra qualsiasi se non si è disposti a farlo con il cuore e non è come donarli al primo che incontriamo per strada. Siamo tutti sicuri di poterlo fare?

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