La rete idrica…

Di S. Barbara 3D

La rete idrica è l’insieme degli impianti che portano l’acqua potabile ai rubinetti di casa per permetterci di lavarci, di lavare gli oggetti della casa e di bere. La rete idrica è composta di: acquedotti, canali artificiali, canali di irrigazione, dighe, pozzi e tubazioni.

Acquedotto

Un acquedotto è un’opera costruita per trasportare acqua da un posto ad un altro per soddisfare vari scopi: uso potabile, uso irriguo, uso industriale. Nella realizzazione di un acquedotto si devono distinguere: le opere di approvvigionamento, le opere di trasporto e le opere di distribuzione. Molti acquedotti attraversano il paesaggio con dei ponti o somiglianti a dei piccoli fiumi. Acquedotti abbastanza larghi possono essere utilizzati da imbarcazioni. Sono tipi particolari di viadotti, che trasportano acqua.

L’acquedotto è un’opera civile costituita da più strutture, che assolvono a funzioni differenti. La prima è l’opera di presa, in corrispondenza della quale avviene la captazione dell’acqua dal ciclo naturale. Successivamente l’acqua viene convogliata al serbatoio. Nel passaggio dall’opera di presa al serbatoio avviene la potabilizzazione. Una volta giunta al serbatoio, l’acqua è pronta per essere utilizzata e fornita alle singole utenze per mezzo della rete di distribuzione. L’utilizzo di condotte in pressione permette agli acquedotti di fare percorsi in salita e in discesa.

L’acquedotto è un modo semplice per trasportare acqua da altre parti del territorio.

Canale artificiale

Un canale artificiale è un canale in cui scorre dell’acqua per utilizzi di irrigazione o come via navigabile. L’utilizzo dei canali artificiali si è sviluppato anche nel campo dei trasporti e l’uomo ha pulito fiumi per renderli navigabili. I grossi canali hanno cambiato in grande parte l’economia. Un altro tipo di canale è quello che consente di navigare all’interno delle città.

Canale di irrigazione

Il canale di irrigazione serve per la distribuzione artificiale di acqua sul terreno per sostenere la crescita della piante nei campi agricoli. L’irrigazione è praticata nel mondo ovunque le precipitazioni non siano sufficienti a garantire un’umidità adeguata al terreno.

Le tecniche di irrigazione hanno permesso di ampliare l’estensione e il numero delle aree coltivabili, incrementando la produzione agricola in tutto il mondo. Le zone irrigate rappresentano solo il 15% del totale dei terreni coltivati.

L’irrigazione può avere effetti collaterali, come la saturazione del suolo o un eccessivo incremento della salinità, fenomeni che possono danneggiare o addirittura distruggere le piante coltivate.

I principali sistemi usai per irrigare i campi sono quattro:

l’irrigazione per sommersione, per infiltrazione laterale, per aspersione e a goccia. L’irrigazione per sommersione viene utilizzata per le colture su campi pianeggianti, in cui le piante sono disposte molto vicine le une alle altre, ad esempio per il riso; consiste nel permettere all’acqua di sommergere il campo e di permanervi per un dato periodo, oppure è utilizzata nei frutteti, dove vengono scavate e riempite d’acqua piccole conche intorno ai tronchi degli alberi.

L’irrigazione per infiltrazione laterale è utilizzata per le colture disposte su file, come il cotone, il mais o gli ortaggi. Parallelamente a ogni fila di piante viene scavato un solco in cui viene fatta scorrere l’acqua che si infiltra nel sottosuolo.

L’irrigazione per aspersione, consiste nell’uso di appositi irroratori disposti a distanze regolari e permette un controllo migliore della quantità d’acqua somministrata. Gli irroratori statici spruzzano getti continui sulle colture, gli irroratori rotativi ruotano intorno a un asse verticale e vengono utilizzati per le colture a pieno campo.

Con l’irrigazione a goccia vengono messe piccole ma frequenti quantità d’acqua nella zona intorno alle radici di ogni pianta, tramite tubicini di plastica.

Il principale problema provocato da un’irrigazione continua è l’accumulo di sali negli strati superiori del terreno, che possono ostacolare o impedire la crescita delle piante. Oggi sono allo studio sistemi di drenaggio che mantengano la falda acquifera ben al di sotto delle radici e che permettano all’acqua di trasportare con sé i sali sotto lo strato superficiale del terreno.

La domanda sempre maggiore di acqua impone alle diverse comunità agricole di fare un uso sempre più efficiente delle acque di superficie e di falda.

Diga

Una diga è uno sbarramento permanente su un corso d’acqua naturale che serve a creare un lago artificiale.

Una diga è vantaggiosa perchè dura a lungo, richiede una manutenzione piuttosto semplice e può servire a diverse funzioni contemporaneamente, come produrre elettricità, trattenere le acque di piena, ecc.

Le dighe sono pulite, perchè non producono né scorie né gas inquinanti. Ma questi immensi muri di cemento sfigurano i paesaggi e turbano l’ecosistema. Gli uomini devono ben pensare alle conseguenze prima di costruirle.

Le dighe sono di cinque tipi: dighe a gravità, sono dighe in calcestruzzo caratterizzate da una struttura particolarmente semplice. Possono raggiungere altezze elevate e sono dritte o leggermente curve. Queste dighe garantiscono grande stabilità, determinata in primo luogo dal loro peso, e richiedono poca manutenzione.

Dighe ad arco, la loro struttura è leggera e possono essere a curvatura semplice o a doppia curvatura. Le dighe ad arco sono realizzate in calcestruzzo generalmente non armato.

Dighe a contrafforti, sono una variante delle dighe a gravità; oggi sono poco frequenti per l’aumento del costo delle mano d’opera.

Dighe in terra, deve prevedere uno scarico di fondo.

Dighe mobili, ha un’altezza limitata; è costruita a valle del corso dei fiumi. Si utilizza nella sistemazione degli estuari e dei delta dei fiumi. Secondo il tipo di costruzione la diga mobile può essere: a cancellazione, a battente su asse verticale, a battente su asse orizzontale.

Pozzo

Il termine pozzo indica una struttura artificiale di forma circolare e di dimensioni variabili da caso a caso, da cui si estrae dal sottosuolo l’acqua delle falde.

Ci sono due tipi di pozzo: i pozzi artesiani, che sono quei pozzi scavati per mezzo di trivelle, dal quale l’acqua fuoriesce spontaneamente al di sopra della superficie.

Pozzi naturali, si tratta di strutture naturali la cui esplorazione è da affrontare sempre con molta cautela e padronanza delle tecniche, al fine di evitare incidenti che spesso possono avere esiti mortali.

Tubazioni

Il sistema di tubazioni collega le varie apparecchiature di un impianto, permette il trasporto, l’accumulo e l’intercettazione dei fluidi destinati alle varie utenze.

Fonti:

– http://www.ips.it/scuola/concorso_99/acqua_1/acquedotto.html

– http://it.wikipedia.org/wiki/acquedotto

– http://it.wikipedia.org/wiki/canale_artificiale

– http://it.wikipedia.org/wiki/diga

– http://it.wikipedia.org/wiki/pozzo

– http://it.wikipedia.org/wiki/piping

– Zanichelli editore S.p.A Giampietro Paci 130 schede di tecnologia

– Edizioni Larus, 2005 stampa Larus Print – Bergamo Giugno 2005

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