Assassin’s Creed BrotherHood

Versione testata: PlayStation 3

Medici, preti, barbieri, cortigiane e chi più ne ha, più ne metta: sono questi i protagonisti della modalità multiplayer di Assassin’s Creed Brotherhood, inizialmente considerata poco più di un “contentino” rispetto alla promettente campagna in single player, ma col passare del tempo sempre più sponsorizzata da Ubisoft. E a ragione. Giocabile già nei padiglioni del Tokyo Game Show 2010, la versione beta del multiplayer arriva in anteprima anche per gli abbonati al servizio PlayStation Plus, che da lunedì possono prendere confidenza con la modalità “Ricercato” e con i vari personaggi prima dell’apertura ufficiale dei test, prevista per il 4 ottobre, dove Multiplayer.it darà le chiavi in esclusiva online.
L’assassino è il maggiordomo

Come ci è stato detto da Stephane Baudet (creative director della componente multiplayer di AC Brotherhood) durante la presentazione del gioco in quel di Tokyo, le modalità online saranno caratterizzate dalla presenza di quindici personaggi differenti, che si distinguono però solo per l’aspetto: si tratta a tutti gli effetti di semplici “skin”, dunque ogni giocatore avrà a disposizione le medesime capacità, con l’unica variante delle abilità speciali che sarà possibile acquisire grazie ai punti esperienza (e al conseguente cambio di livello). Scaricata la beta e il relativo aggiornamento (di già!), abbiamo completato rapidamente il breve tutorial e ci siamo quindi buttati a capofitto in una serie di partite pubbliche. Già in questa versione preliminare è possibile creare da zero un match e riservare tutti gli altri slot per i propri amici, ma allo stesso tempo il sistema si dimostra piuttosto flessibile e intelligente, unendo due o più sessioni differenti per raggiungere in fretta il massimo numero di giocatori possibile (otto). Di certo il matchmaking non potrà esprimersi al meglio prima dell’apertura ufficiale della beta, e infatti abbiamo impiegato un bel po’ di tempo per trovare le prime partite. Tuttavia, una volta dentro un gruppo risulta difficile uscirne, nel senso che al termine di ogni match è possibile selezionare immediatamente l’opzione “rivincita” senza dover effettuare una nuova ricerca.

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La cortigiana al medico: “giochiamo al dottore?”

Inizialmente sono otto i personaggi disponibili nella beta: il terribile Medico dal volto nascosto, che trafigge le proprie vittime utilizzando enormi siringhe; la Cortigiana, abile tanto nel mestiere più antico del mondo quanto nei panni di silenziosa assassina; il Boia, che spicca di certo tra la folla e combatte utilizzando una grossa scure; il Barbiere, un artista dell’assassinio che alle sue vittime fa pelo e contropelo; il Ladro, che cammina a testa bassa ma al momento opportuno può fulminare il proprio avversario; il Nobile, un individuo odioso che dà ben poca importanza alla vita altrui; l’Ingegnere, bravo nel costruire edifici quanto nel distruggere l’esistenza delle sue vittime; il Prete, un ex uomo di fede che ora dispensa unicamente l’estrema unzione.
L’assassino è il maggiordomo

A questi loschi figuri si aggiunge la Contrabbandiera, scaltra e letale, da sbloccare una volta raggiunto il livello diciassette. A proposito di livelli, nella beta sono disponibili solo i primi venti (sui cinquanta presenti nella versione finale) e si sbloccano guadagnando punti esperienza durante le partite. Badate bene, in ogni match non è la mera uccisione a produrre punti, ma anche e soprattutto il completamento delle proprie missioni con stile: se uccidiamo la nostra vittima silenziosamente, guadagniamo più punti rispetto a un inseguimento rocambolesco; e allo stesso modo, una serie ininterrotta di uccisioni fungerà da moltiplicatore. I vantaggi del livellaggio sono chiari: a ogni nuovo step guadagnano abilità extra, attive e passive, che possiamo collocare negli appositi slot di ogni profilo disponibile. Anche la disponibilità di più profili va sbloccata, nell’ottica di creare combinazioni differenti da utilizzare a seconda dello scenario: se i nostri avversari amano correre, meglio optare per il potenziamento “accelerazione” e per le bombe fumogene da dispensare per fuggire dagli inseguitori; se invece il gruppo preferisce il ritmo lento e la strategia, cosa c’è di meglio di un’abilità di mimetizzazione (ce ne sono diverse) ed eventualmente di una bella pistola per colpire all’improvviso dalla distanza?

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Siamo tutti un po’ assassini

Le location inizialmente disponibili sono due: Roma e Castel Gandolfo, a cui si aggiungerà Siena (con la bellissima Piazza del Campo) probabilmente dopo l’apertura ufficiale della beta. Stesso discorso per le modalità: al momento è possibile disputare partite solo in “Ricercato”, mentre più avanti arriverà la modalità “Alleanza”. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, si tratta di due modalità piuttosto simili: nella prima ci si trova nel classico “tutti contro tutti”, con dieci minuti di tempo a disposizione per eliminare il maggior numero di bersagli designati cercando, al contempo, di evitare di essere uccisi a nostra volta; nella seconda si formano quattro squadre da due giocatori e dunque c’è un elemento di cooperazione, ma al contempo viene enfatizzata la componente strategica visto che sapremo di volta in volta chi sono i nostri inseguitori.
L’assassino è il maggiordomo

Ma torniamo alla prova: all’inizio della partita ogni giocatore deve scegliere un personaggio, e non ci possono essere “doppioni” perché è appunto sull’aspetto del nostro alter ego che si basano le meccaniche di gioco. Caricato lo scenario, si “nasce” in una posizione random all’interno della mappa e dopo pochi istanti ci viene assegnato il primo contratto di uccisione: il nostro bersaglio è il personaggio che compare in alto a destra dello schermo, e i quattro “slot” sotto la sua immagine indicano, illuminandosi, il numero di assassini che sono sulle sue tracce. Similmente, nell’angolo in alto a sinistra troviamo gli stessi “slot”, ma di colore rosso anziché blu. Quelli accesi indicano il numero di inseguitori alle nostre calcagna, a sottolineare il “doppio lavoro” che dobbiamo svolgere durante ogni turno: da un lato uccidere le nostre vittime prima degli altri, dall’altro evitare di essere uccisi. Come abbiamo scoperto fin dalle prime battute, adempiere a entrambi i compiti risulta piuttosto difficile. Un “radar” ci indica la direzione verso cui muoverci per avvicinarci al bersaglio di turno, ma l’identificazione dei nostri inseguitori avviene soltanto se questi si avvicinano correndo, dandoci in tal caso la possibilità di eseguire una manovra di stordimento o semplicemente di fuggire e nasconderci finché il loro contratto non scade. Non è possibile attaccare gli altri giocatori se non si tratta di quelli che abbiamo il compito di uccidere, e allo stesso modo, in pratica, non è possibile difendersi da chi a sua volta vuole eliminarci: non ci sono duelli e il sistema di combattimento si limita alla componente stealth già nota ai fan di Assassin’s Creed. Dunque o si uccide o si rimane uccisi, senza mezze misure.

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Impressioni preliminari

Dobbiamo ammetterlo: prima di provare la beta multiplayer di Assassin’s Creed Brotherhood eravamo piuttosto scettici sullo spessore di un’esperienza del genere. Questo sentimento ha caratterizzato anche l’approccio iniziale alle partite, visto che durante le prime fasi – come sempre accade – non eravamo che vittime sacrificali sull’altare di chi aveva già maturato un po’ di esperienza con il gioco e aveva dotato il proprio personaggio di qualche abilità extra. Tuttavia, acquisendo un po’ di esperienza e sbloccando armi e “profili” siamo riusciti a intravedere le potenzialità della modalità “Ricercato”, che a un certo punto finisce per coinvolgerti col suo ritmo e si trasforma in una sfida accesa e senza esclusione di colpi per determinare l’assassino più abile del gruppo.
L’assassino è il maggiordomo

Il sistema di punteggio e di livellaggio, dunque, funziona molto bene e costituisce un extra fondamentale nell’economia del multiplayer di AC Brotherhood. I meriti del prodotto Ubisoft risiedono però anche in una struttura e in una serie di meccaniche davvero interessanti e ricche di potenzialità, che ci permettono di giocare adottando l’approccio che riteniamo più opportuno (il che quasi sempre significa “muoversi” anziché “nascondersi”) e di sfruttare tutte le peculiarità delle mappe a nostro vantaggio. Baudet ci aveva accennato che durante le partite in multiplayer non sarebbe stato possibile scalare le torri, e nella beta si capisce subito che tale scelta è stata fatta per evitare tempi morti, nonché il cosiddetto “camperaggio”. Questo comunque non significa che il nostro personaggio sia vincolato a terra e non possa posizionarsi più in alto o più in basso dei propri bersagli, anzi le esecuzioni dall’alto si confermano un elemento importante e spettacolare della serie. I due scenari inizialmente disponibili, Roma e Castel Gandolfo, appaiono profondamente diversi nell’aspetto, ma sono entrambi caratterizzati da ottime scelte di design: il primo, interamente all’aperto, ci vede muoverci intorno a un mercato rionale, con i tetti delle case a fare da sfondo a frenetici inseguimenti; il secondo, quasi tutto al chiuso di una splendida residenza nobiliare (con tanto di festa da ballo al suo interno), si presta maggiormente alla strategia e alle meccaniche stealth. La realizzazione tecnica del gioco è come al solito straordinaria, specie nei suoi risvolti artistici e nella cura per i dettagli: il frame rate di trenta fotogrammi al secondo si concede qualche incertezza solo durante i rapidi cambi di inquadratura, i personaggi nascondono molto bene la generale semplicità dei loro modelli poligonali e la “vita” che caratterizza le città di Assassin’s Creed fin dal primo episodio è ancora ben rappresentata. Unico neo la chat vocale, che al momento tra “tonfi”, echi e suoni dirompenti risulta davvero inutilizzabile.

Di seguito un link x un video:

2 commenti su “Assassin’s Creed BrotherHood”

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