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In aperta campagna

 Ciao sono Lino … questo post parla di un robot diserbante cosa significa? leggete e lo scoprirete..
Piacerà sicuramente agli ecologisti e ai consumatori di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche il robot ‘diserbante’ messo a punto all’Istituto Danese di Scienze Agricole in collaborazione con l’ Università di Aalborg e la Reale Università Veterinaria e Agricola dello stesso Paese scandinavo: setaccia i campi a caccia di erbe infestanti, dannose per le colture agricole, ne registra la posizione e permette così una successiva distribuzione mirata di sostanze chimiche atte a estirparle. I recenti test effettuati in Danimarca sulle colture di barbabietole da zucchero, ad esempio, hanno evidenziato una diminuzione del 70% nell’uso di pesticidi.
Finanziato con circa due milioni di euro messi a disposizione da aziende del settore agricolo e dal ministero per l’alimentazione, l’agricoltura e la pesca danese, il progetto API (Autonomous Platform and Information system for registration of crops and weeds, ‘Piattaforma Autonoma e sistema Informatico per la catalogazione di colture e malerbe’) è stato avviato nel novembre del 2000. La sua prima fase si è conclusa nel giugno del 2003 con la realizzazione di un robot mobile su quattro ruote, alimentato a batterie e dotato di un sofisticato sistema di visione e di riconoscimento.
Grazie a quest’ultimo, basato sulle stesse tecniche dei software per il riconoscimento facciale, il robot è in grado di identificare diverse specie di erbe infestanti, distinguendole dalle colture sulla base di una serie di parametri quali il colore, la dimensione e la simmetria delle foglie. Una volta individuate le erbacce, il robot le localizza esattamente mediante un sistema GPS, in modo da renderle successivamente rintracciabili per essere estirpate dal terreno.
Secondo Svend Christensen, a capo dell’équipe di ricerca, se sarà presto possibile mettere il robot in condizione di distribuire direttamente e localmente l’erbicida, l’obiettivo cui tendere nel lungo periodo consisterà piuttosto nello sviluppo della sua capacità di eliminare le piante infestanti in modo meccanico, senza ricorrere a sostanze chimiche tossiche e inquinanti.

Questo articolo è stato preso da: robot.deagostini

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Gli studiosi di robotica iniziarono i primi tentativi di imitare l’andatura di uomini e animali, scoprirono che era incredibilmente difficile; era richiesta una capacità di calcolo molto superiore a quella disponibile all’epoca. Così Quando si diede enfasi ad altre aree di ricerca. Semplici robot con le ruote furono usati per condurre esperimenti su comportamento, navigazione, e studio del percorso. I robot utilizzati adesso sono in realtà dei computer muniti di servomeccanismi; esistono moltissime tipologie di Robot differenti sviluppate per assolvere i compiti più disparati. Ormai è larghissimo l’impiego dei robot nell’industria metalmeccanica e non solo. Si possono catalogare i robot in due macro categorie: "autonomi" e "non autonomi". I robot "non autonomi" sono i classici robot utilizzati per adempiere a specifici compiti che riescono ad assolvere in maniea più efficace dell’uomo; alcuni casi sono i robot utilizzati nelle fabbriche con l’enorme vantaggio di poter ottenere una produzione più precisa, veloce ed a costi ridotti; oppure i robot utilizzati per lavorare in ambienti ostili (ad esempio su Marte) o con sostanza tossiche; questi robot sono detti "non autonomi" poiché sono guidati da un softwre deterministico che fa eseguire loro il lavoro in modo ripetitivo (vedi automazione industriale) oppure sono direttamente pilotati dall’uomo (vedi i robot utilizzati dagli artificieri). I robot autonomi sono invece caraterizzati dal fatto che operano in totale autonomia ed indipendenza dall’intervento umano e sono in grado di prendere decisioni anche a fronte di eventi inaspettati.Nel mondo in cui viviamo è importante scoprire i segreti della natura e la tecnologia con l’invenzione del robot può rappresentare un’aiuto fondamentale ai fini scientifici.www.it.wikipedia.org/wiki/Robot 

 

CIAO A TUTTI DA  ARCADIO

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Parlando di robot per me niente supera i cartoni e i fumetti giapponesi, di cui ce ne sono una grande quantità.Ma non sono da meno anche i film come Star Wars, il kolossal sui robot più bello mai girato.Se qualcuno è interessato a questi argomenti mi risponda il prima possibile.

Gaudenzio

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ANDROIDE

Nell’immaginario fantascientifico, l’androide è un essere artificiale, un robot, con sembianze umane (il termine deriva dal greco anèr, andròs, "uomo", e quindi può essere tradotto "a forma d’uomo"). In taluni casi l’androide può risultare indistinguibile dall’essere umano. Differisce dal cyborg, il quale è costituito da parti biologiche oltre che artificiali. Il corrispettivo femminile del termine androide è l’assai poco frequente ginoide
. Il termine androide risalirebbe al filosofo, teologo e scienziato S. Alberto Magno (1204-1282), che lo utilizzò per definire esseri viventi creati dall’uomo per via .La prima vera tecnologia degli automi meccanici si può far risalire al medioevo, quando si cominciano a costruire le prime figure mobili che arricchivano i campanili e gli orologi delle chiese. Il primo progetto documentato di un androide è firmato da Leonardo da Vinci e risale al 1495 circa: appunti riscoperti negli anni ’50 nel codice Atlantico e in piccoli taccuini tascabili databili intorno al 1495-1497 mostrano disegni dettagliati per un cavaliere meccanico, che era apparentemente in grado di alzarsi in piedi, agitare le braccia e muovere testa e mascella, emettendo suoni dalla bocca grazie ad un sofisticato meccanismo di percussioni collocato all’altezza del petto.

Marco

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sabato, 29 ottobre 2005
 
Il robochirurgo
E’ alto 5 centimetri, è radiocontrollato ed è equipaggiato con strumenti biomedici.
In futuro "per curare molte patologie semplici basterà praticare piccolissime incisioni, lasciando che i robochirurghi entrino nei tessuti senza provocare ulteriori danni".
Punto Informatico – Robot microchirurghi per astronavi

posted by joy_lb | plink|23:40 | |commenti (2) | Finestra commenti (2) 
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