Andrea

Mano Robotica made in Italy: basso costo e alta qualità

Una Mano Robotica tutta italiana è in via di sviluppo all’Istituto di ricerca Sant’Anna di Pisa: la sua particolarità, oltre a quella di essere 100% made in Italy, è quella di poter offrire una valida alternativa ai modelli estremamente costosi, senza perdere in qualità. Perché secondo le stime si parla di un costo di meno di cento euro, che la renderebbe perfetta per i paesi in via di sviluppo oltre che per i meno abbienti in tutto il mondo e che potrebbe debuttare a breve.

La Mano Robotica low cost dell”istituto di ricerca Sant’Anna di Pisa si rivolge a chi ha dovuto subire un’amputazione in seguito a un incidente, malattia o per malformazioni congenite. Pesa solamente 350 grammi e ristabilisce e ricrea la comunicazione tra il cervello e l’arto perduto.

Il prototipo si chiama Smart Hand ed è dotato di diversi micromotori che muovono le falangi. Il consumo energetico sarà decisamente ridotto e anche l’addestramento vedrà verosimilmente le tempistiche tagliate.

  Andrea G. 3A

                             Fonti: tecnocino.it e blogspot.com

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“Sunswift Ivy” l’auto solare più veloce e rispettosa dell’ambiente

Il team multi-disciplinare dell’Università del New South Wales (UNSW) in Australia ce l’ha fatta e, dopo aver realizzato ben quattro automobili solari; all’inizio di questo nuovo anno, ha presentato la sua creatura da record: la vettura che viaggia a 88 km/h. Parliamo sempre di un’automobile solare, interamente alimentata da celle solari al silicio che produce 1200 watt, (la stessa quantità di potenza consumata da un tostapane o da un asciugacapelli), ma la differenza principale rispetto ai precedenti modelli è l’assenza della batteria al litio di 25kg.

La premessa fondamentale che costituisce la base di tutto il lavoro del gruppo di studiosi australiani è l’impegno nello sviluppo di progetti rispettosi dell’ambiente. Una ricerca fondamentale e di importanza planetaria, che si manifesta annualmente durante il World Solar Challenge, l’evento più importante nel mondo per la presentazione di auto solari.
Un progresso quello raggiunto che si ripercuote non solo nell’ambito della tecnologia solare, ma anche per quanto riguarda la sempre maggiore efficienza di motori elettrici, la progettazione delle batterie, pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, l’aerodinamica del veicolo e i sistemi di controllo. Una serie soluzioni per un mondo che deve ridurre il prima possibile le emissioni di anidride carbonica e affrontare il problema della dipendenza dai combustibili fossili.
Per ora si parla sempre di veicoli non in produzione, di prototipi, ma un futuro con macchine che viaggiano “alla velocità del sole” sembra non essere poi così lontano.                                                                                          

Andrea G. 3A 

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Il presente e le considerazioni per il futuro sull’energia

Ridurre drasticamente la dipendenza dalle fonti fossili pare ad oggi estremamente difficile, in quanto in tutto il mondo occidentale esse sono alla base della disponibilità di energia, anche nei paesi dotati di un vasto parco nucleare (la Francia ad esempio consuma complessivamente più petrolio dell’Italia). Va infatti ricordato che la produzione elettrica costituisce solo una frazione dei consumi totali di fonti fossili di un Paese.

Le fonti energetiche rinnovabili di tipo “classico” (energia idroelettrica e geotermica) sono state già quasi completamente sfruttate dove ritenuto conveniente e quindi sensibili miglioramenti in questo campo non sono immaginabili. Mentre per la combustione di biomassa non si prevede che possa in futuro fornire più che contributi comunque marginali.

Le fonti energetiche rinnovabili nuove, (in particolare eolico e solare), seppure con favorevoli ratei di crescita, sono ancora lontane dal fornire contributi percentualmente significativi; permangono inoltre alcune perplessità riguardo a problematiche quali il non sapere in anticipo quanta energia si potrà produrre con l’impianti a disposizione, nonché (per il fotovoltaico) riguardo costi ancora non competitivi. Altre fonti rinnovabili molto interessanti, come il solare termodinamico (più costante e tecnicamente meno complesso del fotovoltaico), lo sfruttamento delle onde marine o l’eolico d’alta quota, al momento sono in Italia ancora allo stato di prototipi oppure non trovano adeguata diffusione.

Nel 2008 il  governo Berluscuni ha manifestato l’intento di ritornare alla produzione di energia da fonte nucleare con la definizione della “Strategia energetica nazionale”, ipotizzando la costruzione di dieci nuovi reattori, al fine di coprire fino al 25% del fabbisogno nazionale. Tuttavia a due anni di distanza non sono stati ancora individuati i siti che dovrebbero ospitare tali impianti, mentre diverse regioni hanno fatto ricorso o si sono dichiarate comunque contrarie ad ospitare gli impianti sul proprio territorio; considerando inoltre che esperienze simili in altri paesi europei hanno evidenziato che la costruzione di una centrale nucleare può durare anche 7-8 anni (con costi anche superiori a cinque miliardi di Euro), tale soluzione non appare raggiungibile in un futuro molto prossimo.

Non è d’altra parte ipotizzabile una grande diffusione delle centrali termoelettriche a carbone (politica che si scontrerebbe con gli obiettivi posti all’Italia dal protocollo di Kyōto); è quindi da ritenere che, per l’immediato futuro, si proseguirà e verrà ulteriormente incentivata e diversificata la politica di acquisto di energia elettrica dall’estero, associata ai conseguenti adeguamenti delle rete elettrica nazionale anche al fine di mitigare le problematiche poste dall’aleatorietà delle nuove fonti rinnovabili. In tale ambito è previsto il potenziamento dei collegamenti esistenti con l’estero (in particolare con la Francia e la Slovenia), ma soprattutto la costruzione di nuovi collegamenti sottomarini, in particolare con l’area balcanica e nordafricana, al fine di differenziare i mercati d’acquisto dell’energia e ridurre i costi.

Ulteriori benefici potrebbero giungere da eventuali politiche mirate all’incentivazione dell’efficienza energetica e del risparmio energetico

Tratto da wikipedia e da altri siti statistici

Andrea G. IIIA

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