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Stefano Rodotà: giurista d’altri tempi, Cassandra inascoltata dei diritti in Rete

“Internet non è un luogo vuoto di regole. Al contrario, è sempre più regolato da Stati invadenti e imprese prepotenti. Con l’argomento, o il pretesto, della sicurezza gli Stati limitano diritti fondamentali, impongono forme di censura, controllano le persone in modi sempre più diffusi e penetranti. Le imprese esercitano un vero potere normativo, privato e planetario, con i loro terms of service – le condizioni generali di contratto con le quali, unilateralmente, regolano i loro rapporti con le persone alle quali forniscono beni e servizi tramite internet. Siamo di fronte non a un vuoto, bensì a un formidabile pieno di regole. Ma può la democrazia accettare un esercizio del potere normativo nell’infinito universo di internet senza un quadro definito di principi e diritti?”.

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Libertà e diritti fondamentali

Con l’espressione libertà e diritti fondamentali si indicano le  situazioni giuridiche soggettive e l’ordinamento giuridico.
 Per situazioni giuridiche s’intende la posizione giuridicamente rilevante di un soggetto di diritto nei confronti di un altro.
Per ordinamento giuridico  si intende che sia una comunità organizzata in vista del perseguimento di uno scopo comune.
Nella civiltà greca il concetto di libertà era riservato principalmente alla politica e alla religione.
E il pensiero antico greco-romano lasciava spazio alla libertà del cittadino  per i greci la libertà deve essere connaturata alla potenza e alla autonomia dello stato.
In questo senso gli unici a non godere della libertà erano coloro che in condizione di schiavitù personale o politica erano ritenuti non del tutto umani. La libertà in senso religioso era invece implicitamente negata in quanto riferita alla ineluttabilità del concetto di fato come ordine causale universale e necessario a cui tutti erano sottoposti, compresi gli dei.
La libertà dell’uomo consisteva allora nella libera del proprio destino.
 Posto che l’uomo può considerarsi libero se non c’è nulla che lo ostacoli (libertà “negativa”) nel mettere in atto ciò che ha pensato e scelto di fare (libertà “positiva”). La libertà positiva quindi coincide con il libero arbitrio.( libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte).

 

 

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E se internet entrasse nella Costituzione?

Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”. E’ il testo di un disegno di legge costituzionale presentato lo scorso novembre e che reca “disposizioni volte al riconoscimento del diritto di accesso al web”. Un articolo21-bis della Costituzione che estenderebbe a Internet il principio della libertà di espressione espresso dal 21° articolo della nostra Carta.

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