medicina

Fantastic Voyage V

Dei ricercatori pisani assieme ad altri ricercatori inglesi,
tedeschi e greci, hanno realizzato un prototipo di robot
"intestinale"sofisticatissimo.
Ha la forma di un verme, ma con 12 zampette robotiche
(6 in ogni fianco), e serve per entrare nel colon e striscia-
re delicatamente nell’intestino, grazie a sofisticati sensori.
Arianna Manciassi, una delle ricercatrici di Robotica alla
Sant’Anna, ha detto a New Scientist : "Abbiamo tratto
ispirazione dalla biologia perchè nel particolare ambiente
intestinale, forme tradizionali di locomozione robotica
non funzionano.I vermi invece hanno sistemi di movimento
adatti ad ambienti del genere, scivolosi e morbidi".
Secondo la Manciassi questo robottino potrebbe anche
essere più efficace delle "pillole esplorative", ovvero delle
pillole dotate di una minuscola videocamera, che mostra
le immagini man mano che scende per l’intestino.

Gaudenzio

http://www.ecplanet.com

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Robotica e medicina
Arriva il robot umanoide che serve a curarci
23/02/2006 E’ in arrivo il primo robot al mondo che cammina come un essere umano. E’ l’obiettivo che si propone “RoboCasa Italy”, il laboratorio che sta per essere inaugurato e le cui attività sono state fin qui animate dalla consapevolezza del vantaggio reciproco derivante dalla collaborazione tra Italia e Giappone in settori tecnologici avanzati . Oggi è universalmente riconosciuta l’importanza scientifica e tecnologica della robotica “antropomorfa”, la cosiddetta robotica umanoide, che ha connotati profondamente nuovi perché invita a studiare l’uomo e le interazioni dell’uomo con la macchina in modo diverso dal passato. I robot insomma servono a curarci. Infatti i pronipoti degli “snake robot”, utilizzati dopo l’attentato alle “Torri Gemelle” per individuare i sopravvissuti, saranno utilizzati in cardiologia interventista, in gastroenterologia e in pneumologia, allargando così il raggio d’azione della robotica applicata alla medicina. L’annuncio è stato dato oggi, il 20 febbraio in anteprima mondiale, durante uno degli interventi in programma alla giornata d’apertura di “BioRob 2006, la prima edizione assoluta della Conferenza internazionale di Robotica Biomedica e di Biomeccatronica, sponsorizzata dall’IEEE, Institute ef Eletrical and Electronics Engineers, e ospitata al Palazzo dei Congressi di Pisa.

Pisa è stata scelta per la sede del convegno da due prestigiose società dell’IEEE, la Robotica and AutomationSociety e l’Engineering and Biology Society, per la qualità delle ricerche in settori attinenti alla biorobotica e per il ruolo pionieristico a livello internazionale di alcuni gruppi di ricerca, in primo luogo quello della Scuola Superiore Sant’Anna, guidato dal professor Paolo Dario, “general chair” di “BioRob 2006” e, quindi, suo “Deus ex machina”, uno degli scienziati più autorevoli a livello mondiale nel settore della robotica.

“BioRob 2006”, conclusosi il 22 febbraio 2006, ha affrontato tutte le fondamentali sfide teoriche e pratiche poste da tematiche quali l’applicazione della robotica e della meccatronica in medicina e in biologia. La “biorobotica” è un settore scientifico e tecnologico emergente, che allarga l’ambito culturale della robotica verso numerosi settori dell’ingegneria e verso le scienze di base e applicate, come medicina, neuroscienze, bio e nanotecnologie, ma anche verso discipline umanistiche, quali la filosofia, la psicologia e l’etica. L’obiettivo della “biorobotica” è analizzare gli organismi viventi da un punto di vista “biomeccatronico”, per comprendere i meccanismi scientifici e ingegneristici alla base delle loro capacità e per realizzare nuovi dispositivi e macchine concepiti per affrontare problematiche di carattere biomedico. Lunedì 20 febbraio, si sono tenute le lezioni magistrali dei professori Alain Berthoz e di Atsuo Takanishi, mentre il professor Marco Zenati, scienziato italiano che lavora al Dipartimento di Chirurgia dell’Università di Pittsburgh, ha presentato in anteprima mondiale, insieme ad altri colleghi, gli “snake robot” dell’ultima generazione che – ha annunciato – “apriranno la strada per offrire tecniche chirurgiche di manipolazione avanzata” e, soprattutto, per “ampliare la base di utilizzo” delle applicazioni robotiche in medicina, finora riservate ai chirurghi. In un futuro prossimo, ha spiegato il professor Marco Zenati, “la chirurgia robotica non sarà più dominio dei chirurghi, ma sarà utilizzata anche da cardiologi interventisti, gastroenterologi e pneumologi per applicazioni sempre più efficaci e sempre meno invasive.

Tra gli eventi correlati a “BioRob 2006”, oltre a brevi simposi sull’etica della robotica e sull’ingegneria del neurosviluppo, si tengono gare di robotica tra gli allievi di alcune scuole medie superiori, nelle quali sono intervenuti docenti e ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna per avvicinare i ragazzi a questa disciplina. E’ in programma anche una rassegna cinematografica presso il cineclub “Arsenale”.

 

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un robot che aiuta i medici

Ciao a tutti sono frilee, era un pò che non ci si sentiva vero??? Comunque oggi,  mentre guardavo un pò le ultime novità sui robot ho trovato un sito interessantissimo riguardante un nuovo tipo di robot che aiuta il medico ad esercitarsi su di esso, prma di cimentarsi su pazienti veri.

ROMA – Sul lettino del medico di base arriva Sam, il robot di ultima generazione che ricrea, come un clone, pazienti affetti da patologie croniche per simulare su di essi scenari di emergenza. Su di lui si addestreranno,medici di medicina generale in tutta Italia.
Con un preciso obiettivo: allenare i camici bianchi a far fronte alle emergenze cardiovascolari, e’ stato presentato da Dies Group e Pfizer, nell’ambito del progetto ‘Lifecase’ che prevede appunto un nuovo percorso di formazione dedicato al medico di base attraverso le sofisticata tecnologia del paziente-robot e mirato su queste patologie. Lifecase ha ottenuto il patrocinio del ministero della Salute.
Ma chi e’ Sam? E’ un robot che riproduce l’esatta anatomia e fisiopatologia del corpo umano, dotato di un software molto complesso che consente di ricreare pazienti con patologie croniche (diabete, ipertensione, insufficienze valvolari) simulando scenari di emergenza. Sam respira, ha pressione arteriosa, sbatte le palpebre ed e’ in grado di riprodurre infiniti pazienti virtuali.
Puo’ simulare, ad esempio, scenari di infarto miocardico, angina, fibrillazione atriale, insufficienza respiratoria, shock anafilattico. Inoltre, Sam reagisce ai farmaci, riconoscendone tipo e dosaggio, e in caso di errata diagnosi o terapia, come un paziente reale, puo’ morire. Sviluppato inizialmente negli Usa, Sam e’ oggi il piu’ avanzato simulatore bio-ingegneristico esistente al mondo per le patologie di emergenza/urgenza. Insomma, un ‘vero finto’ paziente che servira’ all’addestramento di migliaia di medici.
A partire dal prossimo novembre, ogni settimana 200 medici di base frequenteranno un workshop teorico-pratico. Il progetto di formazione partira’ da Lazio, Lombardia e Veneto per raggiungere, nel biennio, circa 15.000 camici bianchi in tutta Italia. 
L’obiettivo e’ quindi far fronte a quello che assume sempre di piu’ i contorni di un fenomeno allarmante: nel 2004, nel nostro Paese, i decessi per malattie cardiovascolari ammontano a quasi 300.000. Le prime cause di decesso risultano essere angina pectoris, ipertrofia ventricolare, infarto e ictus. Considerando gli anni potenziali di vita persi, risulta che le patologie cardiovascolari tolgono ogni anno, nella sola Italia, circa 300.000 anni di vita alle persone di eta’ inferiore ai 65 anni.

Spero di essere stata più chiara possibile però se ciò non fosse vi invito a visitare questo sito. ciao da frilee.

 

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sviluppi futuri

Sviluppi futuri
Quando gli studiosi di robotica iniziarono i primi tentativi di imitare l’andatura di uomini e animali, scoprirono che era incredibilmente difficile; era richiesta una capacità di calcolo molto superiore a quella disponibile all’epoca. Così si diede enfasi ad altre aree di ricerca. Semplici robot con le ruote furono usati per condurre esperimenti su comportamento, navigazione, e studio del percorso. Quando gli ingegneri furono pronti a tentare di far camminare di nuovo i robot, scelsero di provare con esapodi o altre piattaforme a più zampe, simili per forma e movimento agli insetti ed agli artropodi. Questa scelta ha portato a risultati di grande flessibilità ed adattabilità a diversi ambienti. La maggiore stabilità statica data dalle quattro o più zampe rende più facile il lavorare con loro. Solo in tempi molto recenti si sono fatti progressi verso robot deambulanti bipedi.
Un altro campo di grandi progressi è quello medico. Alcune società produttrici hanno ottenuto le necessarie autorizzazioni per poter far utilizzare i loro robot in operazioni chirurgiche dall’invasività minima. Un settore affine, quello dell’automazione dell’attività di laboratorio analitico, vede robot da banco impegnati nelle attività routinarie di incubazione, manipolazione di campioni ed analisi chimica e biochimica.
Wikipedia

lilee

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La robotica è una scienza nuova, ancora priva di confini consolidati, che

sperimenta e ricerca in varie direzioni, ma che ha ad oggi un grande mercato, se si pensa che nel 2004 vi erano già 975.000 robots sparsi su tutto il pianeta.La robotica è in realtà, per affrontare subito un tema essenziale, una Scienza complessa, che è nata dall’interagire di tante discipline scientifiche ed umanistiche: Meccanica,Automazione,Elettronica, Informatica, Telematica, Cibernetica, Intelligenza artificiale, attingendo contributi da Fisica e matematica,Logica e linguistica,Neuroscienze e psicologia,Biologia e fisiologia,Antropologia e filosofia,Arte e Design Industriale, ed altre.
L’uomo, fin dai tempi più antichi, non possedeva fonti di energia in grado di muovere le macchine,ed immaginò la macchina più complessa esistente: un’imitazione dell’essere umano. Nella mitologia greca testi antichi narrano di specie di automi meccanici che facevano la guardia al labirinto costruito da Dedalo. Ma cominciamo ad avvicinarci ai veri Robot attuali, ed a capire perché e quanto sia importante per i giovani cominciare ad occuparsi di Robotica. Quest’ ultima è innanzitutto una scienza di macchine intelligenti.Molti hanno sentito parlare di Robot o li hanno visti nei film,ma data la scarsa informazione e divulgazione reale, la conoscenza dei veri robot attuali è limitata. L’uomo ha sempre costruito macchine per accrescere la propria potenza e diminuire la fatica. Questa attività è diventata una delle chiavi del progresso economico e della rivoluzione industriale. Gli scienziati robotici dovranno tentare di comprendere potenzialità e limiti di queste macchine intelligenti in rapporto agli esseri biologici. Nel ventunesimo secolo l’umanità si troverà a convivere con la prima intelligenza "aliena" della propria storia, i robot,con tutti i conseguenti problemi etici e sociali.
La Robotica cosiddetta "antropomorfa" cerca anche di riprodurre alcune caratteristiche umane: nell’aspetto e nel movimento. Sul fatto che i robot debbano essere più o meno "umanoidi" esiste una notevole discussione: chi ritiene che le macchine debbano essere costruite esclusivamente per i loro scopi, e chi ritiene, al contrario, che la versatilità di un "umanoide" e il suo grado di accettabilità da parte dell’uomo siano maggiormente positivi. In questo campo, a partire dal 1997, periodicamente, ha luogo la manifestazione Robocup ( www.robocup.org ),il campionato del mondo dei robot calciatori,cui partecipano studenti delle università di tutto il mondo.
Le applicazioni dei Robot sono svariate. In Medicina (con progetti di valore mondiale realizzati dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) abbiamo la Robotica chirurgica e diagnostica, i simulatori chirurgici basati su realtà virtuale, la percezione o stimolazione tattile, la teleoperazione bilaterale, l’addestramento aptico, l’assistenza e la riabilitazione dei disabili, la tecnologia delle protesi.
I robot avranno un’importanza sempre più essenziale nell’esplorazione delle spazio, e sono già ora molto utilizzati in mare per ricerca,recupero relitti,difesa, protezione dell’ambiente,archeologia sottomarina e sfruttamento risorse.
pecializzato in attività di manutenzione, ma è ben difficile che si possa creare una macchina che parla del più e del meno con persone anziane. Sarebbe molto più utile un sistema non "rigido", che fosse in grado di "imparare" essendo prima "tarato" sul linguaggio della persona.Il riconoscimento dei volti è pure una questione aperta ed assai complessa.
Esiste una notevole differenza tra i robot statunitensi, strumenti per centri di ricerca e per l’Università, e quelli giapponesi, con hardware molto sofisticati, che sono destinati al consumo. Il mercato giapponese dei robot è infatti orientato al consumo, e le autorità hanno spesso considerato come target l’alto numero di anziani nella società giapponese, per i quali sono in via di progettazione robot di servizio. by babylee

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La robotica nella medicina

Negli ultimi anni la robotica e la meccanica hanno fatto molti passi avanti tanto da permettere oggi di creare un robot che possa sostituire il chirurgo nelle operazioni più complesse perfino la neuro-chirurgia.        
Presento qui uno spezzone di un articolo tratto da Laboratorio di informatica.    
Alla fine degli anni ’60 i robot erano poche decine. Oggi i robot per la chirurgia sono circa 300. La chirurgia può indicare le funzioni che potrebbero essere svolte da un robot; partendo dalle richieste specifiche, si può scegliere o inventare il robot più adatto, che si applica con le interfacce grafiche, i calcolatori di elaborazione, le banche dati di gestione.
L’esperienza acquisita nel Progetto e nella costruzione di robot per sofisticate operazioni industriali può essere trasferita nella medicina e nella chirurgia. La presenza dell’essere umano, sia come chirurgo sia come paziente, rende il compito più difficile e significativo. Oggi la robotica chirurgica appare come un’applicazione di frontiera; tra pochi anni, forse con morfologie nuove di robot per ben definite applicazioni, nulla impedisce di presumere che divenga attività quotidiana. Le parole "chirurgia" e "robotica" presentano un’analogia etimologica. Chirurgia è operatività con le mani (radici: chein, mano, e ergon, lavoro, in greco). La etimologia di robot è legata alla parola slava con radice raboti, cioè lavoro.
La robotica esiste come integrazione scientifica di meccanica, elettronica, informatica, sensoristica, controllistica. La chirurgia utilizza anche l’elaborazione delle immagini, la visione endoscopica e l’uso di strumenti ed apparecchi
tecnologicamente diversi dai tradizionali. La chirurgia laparoscopica per prima ha coinvolto il chirurgo in un
ambiente nuovo, con un’immagine del campo operatorio non solo reale ma anche virtuale. Il monitor riporta l’immagine vista dalla endocamera, inserita nel corpo del paziente. La chirurgia robotica ha mostrato alcune
applicazioni nell’uso di robot passivi in neurochirurgia. 

Braveheart22

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