L’automa e il mito.

“Magia fu d’Archita fare una colomba che volasse come l’altre naturali, e a tempo di Ferdinando Imperatore in Germania fece un tedesco un’aquila artificiosa e una mosca volare da se stesse; ma finché non si intende l’arte, sempre dicesi magia; dopo è volgare scienza”.

Del senso delle cose e della magia (1590) Tommaso Campanella

L’automa è uno dei miti più antichi creati dall’uomo, ma è anche il più vicino alle problematiche della società di oggi. Il mito dell’uomo artificiale, nel corso del tempo, ha mantenuto inalterato il suo fascino. La proiezione che l’uomo compie nell’automa è il superamento della natura umana, è la ricerca dell’immortalità.
Il costruttore di automi, che aspira a fuggire la propria morte, costruisce un “figlio” e lo costruisce perchè sia eterno. L’automa è un essere perfetto e inattaccabile, è più forte delle malattie e della morte, sfugge alle passioni e al dolore, è una creatura artificiale, ma è anche vita allo stato puro.
Il costruttore di automi imita l’atto della creazione; la società avverte incosciamente limiti e confini di questa sfida.

Gian Paolo Cesarini – I FALSI ADAMI. Feltrinelli, 1969.

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