Alessandro Volta

Biografia

Nato a Como, nel palazzo avito situato nella attuale Via Volta, da don Filippo e donna Maddalena dei Conti Inzaghi, Alessandro venne educato nel Collegio gesuita di Como. La sua passione fu sempre lo studio dell’elettricità e, ancora giovane studente, nel 1763 scrisse i primi saggi di elettrologia. Tra di essi, scrisse addirittura un poema in latino su questo affascinante, nuovo fenomeno. De vi attractiva ignis electrici ac phaenomenis inde pendentibus (il suo primo scritto scientifico). Nel 1775, anno in cui divenne professore di fisica sperimentale presso il Liceo Ginnasio Statale Scuola Reale di Como, creò l’elettroforo, un dispositivo costituito da una base in resina (o legno o marmo) che veniva caricata per sfregamento, e da un disco conduttore sostenuto da un manico isolante che si caricava per induzione e consentiva il trasferimento della carica elettrostatica in modo quasi perpetuo. L’elettroforo gli diede notorietà e gli consentì di divenire membro delle maggiori società scientifiche europee. Nel 1776-1777 studiò la chimica dei gas, scoprì il metano, e condusse esperimenti come la combustione del gas tramite una scintilla elettrica in un recipiente chiuso. Sulla base di questi principi costruì la pistola a gas. Di questo periodo sono anche l’invenzione del condensatore di elettricità ed il perfezionamento dell’eudiometro. Nel 1778 fu nominato professore di fisica sperimentale a Pavia, dove risiederà per ventidue anni e presso la cui università l’imperatrice Maria Teresa d’Austria fece costruire in suo onore l’Aula Volta. Nel 1794 Volta sposò Teresa Peregrini, figlia del nobile Ludovico Peregrini. La coppia ebbe tre figli: Zanino (1795-1869), Flaminio (1796–1814) e Luigi (nato nel 1798). Nel 1809 divenne senatore del Regno d’Italia e nel 1810 conte del Regno d’Italia (Lettere patenti del 11 ottobre 1810). Dopo la restaurazione dell’impero asburgico, nel 1815 l’imperatore d’Austria lo nominò professore di filosofia a Pavia e gli conferì il titolo di Cavaliere dell’Ordine Imperiale Austriaco della Corona Ferrea. Nel 1819 si ritirò a vita privata nella sua casa di campagna a Camnago, località nei pressi di Como, divenuta in seguito una frazione del comune di Como e denominata attualmente Camnago Volta in suo onore dove ci morì il 5 marzo 1827.

La pila

Nel 1792 Volta avviò estese indagini sull’elettricità animale, al cui riguardo la teoria più moderna era quella proposta da Luigi Galvani e che Volta stesso definì galvanismo. Fu proprio il disaccordo con lo stesso Galvani a portare Volta a sviluppare, nel 1800, la cosiddetta pila voltaica, un predecessore della batteria elettrica, che produceva una corrente elettrica costante. Inizialmente condusse esperimenti con celle individuali collegate in serie. Ogni cella era un calice da vino riempito di salamoia, nel quale erano immersi due elettrodi dissimili. Nella pila elettrica i calici erano sostituiti da cartone imbevuto di salamoia, e le dimensioni erano limitate dal peso che la cella inferiore poteva sopportare senza che tutta la salamoia venisse strizzata fuori dal cartone. Volta determinò che la coppia più efficace di metalli dissimili producenti elettricità era composta da zinco e rame. Il fenomeno alla base del funzionamento della pila voltaica, per cui tra due conduttori metallici diversi posti a contatto si stabilisce una piccola differenza di potenziale, prende appunto il nome di effetto Volta. Dai suoi lunghi esperimenti Volta ricavò tre leggi per descrivere il fenomeno. L’annuncio dell’invenzione della pila, avvenuto nel 1801 presso la Royal Society, accrebbe ulteriormente il consenso della comunità scientifica internazionale per Volta.

Riconoscimenti:

  • Nel 1794 gli venne conferita la Medaglia Copley della Royal Society di Londra (equivalente ad un moderno premio Nobel).
  • Nel 1801 la medaglia d’oro dell’Institut des Sciences di Parigi.
  • Nel 1805 in onore del suo lavoro nel campo dell’elettricità, Napoleone lo nomina Cavaliere della Legion d’Onore.
  • Nel 1806 diventa Cavaliere dell’Ordine della Corona Ferrea.
  • Nel 1881 l’unità di misura SI del potenziale elettrico venne chiamata volt in suo onore.
  • La città di Como ha dedicato a Volta musei, rassegne, monumenti, vie e istituti scolastici.
  • In occasione del primo centenario dell’invenzione della pila si tenne a Como la prima grandiosa Esposizione Voltiana, di richiamo internazionale. In particolare, in occasione del centenario della sua morte (1927), sul lungolago di Como fu costruito il Tempio Voltiano, museo contenente cimeli del grande scienziato, mentre a Brunate sulla vetta del Monte Tre Croci fu eretto il Faro Voltiano, torre ottagonale alta 29 metri.
  • La città di Angera gli ha dedicato una lapide sul municipio, in cui si ricorda che negli stagni di quella città Volta scoprì il metano.
  • Gli è stato dedicato un asteroide, 8208 Volta.
  • Lo stato italiano gli ha invece dedicato lo spazio sulle banconote da 10 mila lire.
  • Diverse scuole (soprattutto in Italia) hanno il suo Nome.

 

 

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