caterina

libertà

Libertà:

–          è vivere liberi dandosi dei limiti su tutto;

–          avere dei diritti;

–          vivere in una Repubblica;

–          può essere individuale o di un popolo.

 

Schiavitù e divieto di libertà in epoca passata

Verso la fine del seicento il 90% del commercio di schiavi era passato ai mercanti inglesi e olandesi. Le loro rotte costituirono il commercio triangolare:

–          Londra o Amsterdam- Golfo di Guinea con navi cariche di merci europee da scambiare con i venditori di schiavi

–          Golfo di Guinea – Antille con il carico umano da rivendere sul mercato di schiavi locali. ( l’ultima tappa comprendeva commerci di cibo).

 

Borghesi o membri di antiche famiglie nobiliari, accumulati dal fatto di essere molto ricchi.

Una spedizione infatti poteva durare anche due anni e la cifra investita, tutti erano persone dabbene, sposi reali e buoni padri di famiglia e puritani. Avevano l’approvazione dei re e delle chiese. La schiavitù è sempre esistita, persino ai tempi dei civilissimi greci e romani e non era condannata dalla chiesa. Molti europei possedevano due o tre schiavi, prevalentemente schiavi islamici o africani, fin dai tempi delle crociate. Avere sottratto in traffico ai mercanti arabi, secondo i timorati  borghesi europei, potavano semmai un vantaggio ai “negri”: ora essi erano in mano a gente civile che li avrebbe convertiti al cristianesimo.

Alla fine gli schiavi venivano stipati sul ponte inferiore delle navi in spazi, alti tra gli 80 e i120 cm. I sorveglianti gli spogliavano, Li rasavano a zero perché non si coprissero di parassiti, li marchiavano a fuoco su una spalla, poi li incatenavano, li facevano sdraiare a terra e li incastravano l’uno accanto all’altro. In questo modo uno spazio che a malapena contenere 400 persone, ne ospitava 600 e più. Quando i deportati vedevano allontanarsi la costa dell’africa, molti tentavano di suicidarsi buttandosi in acqua, altri cercavano di rivoltarsi e venivano uccisi. Prendere il mare, infatti, era considerato uno strappo molto più drammatico di una pur estenuante traversata dal Sahara. Due volte a settimana i prigionieri venivano trascinati in coperta e lavati con secchiate d’acqua. Chi si opponeva, doveva saltellare a forza per evitare le frustate sui piedi. Durante la notte qualcuno riusciva a liberarsi dalle catene, scioglieva qualcun altro e la mattina piombava addosso ai marinai. Arrivati in America, gli aspettavano i mercanti di schiavi, in cui venivano venduti per la seconda volta come bestie, e poi il lavoro delle piantagioni.

libertà Leggi tutto »