Giugiu

ricerca scienziato: Torricelli

Evangelista Torricelli nato il 15 ottobre 1607 a Potenza, è stato un matematico e fisico italiano. Essendo in diretto contatto con Cavalieri iniziò a lavorare con la geometria degli invisibili:

volume parallelogramma rettangolo: V = a x b x c

a =    V

      b x c

volume cubo: V = l al cubo

l = 3    V

In fisica nel 1644 concepì il principio del barometro costruendo quello che ora è chiamato il tubo di Torricelli e individuando il “vuoto Torricelliano” Torriccelli e Viviani dimostrarono che il vuoto può esistere in natura e che l’aria ha un peso ponendo quindi fine alle millenarie discussioni filosofiche sull’horror vacui (orrore del vuoto) che si pensava che dove non c’era aria ci fosse il vuoto. Pressione etto Pascal Il tubo di Toricelli (o barometro di Torricelli), fu il primo strumento realizzato appositamente per misurare la pressione atmosferica. È costituito da un tubo di vetro chiuso a un’estremità riempito di mercurio, posto in una vaschetta, anch’essa contenente mercurio, in modo creare un sistema di vasi comunicanti. La scelta del mercurio è  data dalla alta densità, che permette di lavorare a grandi pressioni con volumi relativamente piccoli. Torricelli misurò l’altezza che la colonna di mercurio aveva raggiunto pari a 760mm, e dedusse che il peso di questa colonna era antagonista ad una forza, generata da quella che oggi chiamiamo pressione atmosferica. Il mercurio contenuto nel tubo non è infatti soggetto alla pressione esterna, al contrario di quello nella vaschetta. Torricelli notò che il mercurio nel tubo si abbassava fino ad un certo punto. Infatti la pressione agiva solo sulla vaschetta e non nel tubo, non essendovi aria dentro questo, e faceva ostacolo al mercurio nel tubo. Per ottenere il valore della pressione atmosferica in pascal sarà quindi sufficiente calcolare il valore della pressione della colonna di mercurio. Phg = 1,013 x 10  Pa
Da questo esperimento e dal suo inventore prende nome un’unità di misura della pressione, il Torr, chiamato anche “millimetro di mercurio” (mmHg dove Hg è il simbolo chimico del mercurio), in quanto indica la pressione generata da una colonna di mercurio alta 1 mm). La scelta del mercurio non è casuale: questo materiale, infatti, ha anche allo stato liquido una densità notevole, tale da poter eguagliare la pressione atmosferica con una colonna alta, appunto soltanto 76 cm; ripetendo lo stesso esperimento con dell’acqua, per esempio, sarebbe necessario un tubo lungo 10.33 metri. La pressione è stata storicamente a lungo indicata in millimetri di mercurio (mm Hg) e molti barometri a mercurio ancora ne riportano la scala, anche se attualmente la misura corretta nel sistema internazionale è il Pascal. La pressione atmosferica si misura quindi in ettoPascal (hPa), multiplo del Pascal, corrispondente, quanto al valore, al Millibar (mb), unità di misura precedentemente accettata a livello internazionale (1 hPa = 100 Pa = 1 mb). Questo tipo di barometro offre una alternativa più pratica ed economica rispetto al barometro a mercurio, ma a scapito di accuratezza e precisione. L’elemento sensibile è costituito da un cilindro appiattito in cui è stato praticato il vuoto. Le ampie basi sono corrugate in modo da presentare una ampia escursione per effetto della pressione atmosferica agente su di esse. Un sistema di leve ed ingranaggi trasmettono questo movimento ad un indice che visualizza la pressione su una scala graduata. Il barometro elettronico a cella di carico È costituito da una piccola camera in cui è stato fatto il vuoto, in cui una parete è chiusa da un sensore di deformazione a cella di carico. In funzione della deformazione prodotta dalla pressione, la cella produce un segnale elettrico che può essere elaborato da un microprocessore o visualizzato direttamente da un voltmetro. Torricelli ricavò il valore della pressione atmosferica riempiendo di mercurio un tubo lungo circa un metro, tappandolo con un dito e capovolgendolo in una bacinella anch’essa contenente mercurio.
Lasciato defluire, il mercurio scese nel tubo fino a quando la pressione alla base della colonna di liquido non fu pari alla pressione dell’aria sulla superficie libera del mercurio.  Trovò che al livello del mare l’altezza della colonna di mercurio è circa 760 mm.
La pressione atmosferica, dunque, è data da
Patm = d g hatm
dove d= 13600 Kg/m3 è la densità del mercurio.  Se invece di mercurio si volesse usare acqua, si dovrebbe impiegare un tubo lungo più di 10 metri, in quanto la densità dell’acqua è 1000 Kg/m3

  

Giulia Canini 3°A

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Innovazione: “Passi da gigante”

Quando nel lontano 2 dicembre del 1967 il Professor Christian Barnard eseguì a Città del Capo in Sud Africa il primo trapianto di cuore, mise una pietra miliare della medicina. Da allora sono passati tanti anni e pochi mesi fa, (20 settembre 2010) un altro passo importantissimo è stato compiuto; nella nostra Romagna più precisamente da Villa Cecilia di Cotignola nelle vicinanze di Lugo, un pioniere in una nuova tecnica, il Prof. Carlo Pappone ha operato una signora affetta da una patologia cardiaca molto importante, la cosa eccezionale è che la paziente era ricoverata a quasi 300 km di distanza, all’Istituto Città degli Studi di Milano, mentre il Prof. Pappone era comodamente seduto presso la clinica di Cotignola. Il tutto è stato possibile con l’ausilio delle nuove tecniche di “TELEMEDICINA”. Tramite due robot altamente sofisticati uno che comandava l’altro a distanza, per mezzo di un collegamento web a banda larga è stato possibile eseguire il primo intervento a livello mondiale del genere. Guidando da remoto una piccola sonda inserita nel cuore attraverso un’arteria, il chirurgo ha bruciato per mezzo d’impulsi radio mirati la parete cardiaca che provocava la disfunzione con successo. I due robot costosi e sofisticatissimi sono stati creati dalla Clinica Istituto di Milano, su progetto italiano, il Prof. Pappone ha infatti dichiarato che si sono aperte nuove frontiere per la “Telemedicina” e delle possibilità di operare a distanza. Quando Meucci inventò il telefono e Marconi inventò la radio, non avrebbero certo immaginato che le loro scoperte sarebbero servite a tanto, ma la curiosità e la ricerca dell’uomo fanno sì che traguardi considerati inarrivabili possano essere superati. La cosa positiva è che le invenzioni degli anni prima servono sempre dopo anni e anni che sono state scoperte e sviluppate. Cose negative su questa innovazione non ce ne sono perché è un modo per salvare più vite, anche a notevole distanza da grossi centri medici.

 Fonti: archivio corriere della sera e bollettino cardiologico Milano

Giulia Canini 3°A

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Facebook

Facebook è un social network nato per caso da uno studente americano Mark_Zuckerberg nel febbraio del 2004 con l’aiuto di alcuni suoi amici ha creato una piccola rete presso l’università di Harward dove studiava, per mantenere i contatti fra studenti, la cosa è piaciuta a tal punto che nel giro di poco tempo si è diffusa anche alle altre università, pian piano l’uso del programma si è diffuso in tutto il paese en pian piano a livello mondiale, il sito di facebook come lo conosciamo è stato registrato nel 2006 da quel momento aziende come Microsoft ne hanno compreso l’importanza a tal punto che hanno acquistato parte della società per somme molto importanti, (alcuni miliardi di dollari) a tutt’oggi la società è quotata circa 17 miliardi di dollari. In Italia la diffusione del social network ha avuto una diffusione esponenziale negli ultimi anni infatti circa 17 milioni di persone sono registrate su face. Quando Mark_Zuckerberg intraprese il suo progetto non avrebbe mai pensato che nel giro di pochi anni la sua idea sarebbe stata pagata così tanto. Oggi chiunque abbia più di tredici anni più tranquillamente contattare e chattare con un amico o più anche lontani centinaia di chilometri. Il tutto però è reso possibile dalle tecnologie di telecomunicazione la quale tramite una rete fittissima di cavi, e satelliti ci permette di fare ciò.

Fonti:

www.wikipedia.it

mio babbo

 Giulia Canini 3°A

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