2010-2011

Il televisore 3d sta arrivando nelle case degli italiani.

Cosa è la Tv 3D?

3D è l’abbreviazione di ‘tre dimensioni’ ossia la pertinenza di un oggetto o di un’immagine al campo delle tre dimensioni spaziali: verticale, orizzontale e profondità. La capacità di visione delle tre dimensioni è innata nell’uomo con la convergenza degli assi visivi(visione binoculare), che focalizza un unico punto partendo da posizione diversa (i nostri due occhi). Il cinema 3D o la imminente televisione 3D vuole ricreare questa sensazione di immagini in tre dimensioni che è propria della vita reale. In realtà la riproduzione tridimensionale di immagini e filmati non è affatto una tecnologia recente, anche se solo ultimamente ha riscosso un grande successo grazie all’affinazione della tecnica. Il 3D si basa sui principi della stereo-visione descritta da Sir Charles Wheatstone nel 1830 ed il primo film proiettato in 3Dimensioni è del 1922, per la precisione il 22 dicembre al Selwyn Theatre di New York. Il film era The man from M.A.R.S. Altri film precursori famosi sono Il mostro della Laguna Nera (1954) e lo Squalo III(1983), ma la consacrazione del cinema 3D è nel 2009 con famosi film di animazione e soprattutto con Avatar. Il 2010 è l’anno dell’avvento inaspettato dei televisori 3d . Viene definito televisore 3D una tv che sia in grado di visualizzare filmati tridimensionali.

Come funziona ?

La dimensione della profondità viene ricreata fornendo un’immagine diversa per  ciascun occhio (visione stereoscopica) e facendo in modo che ciascun occhio veda solo quella a lui destinata. Le soluzioni per ottenere questa doppia immagine sono diverse, ma le case produttrici di TV sembrano tutte orientate verso soluzioni simili, scartandone altre troppo costose o poco efficaci. La soluzione adottata da tutti i produttori per portare la visione 3D sui televisori a schermo piatto (LCD e Plasma) consiste nell’alternare, nella sequenza dei  fotogrammi, le immagini destinate all’occhio destro con quelle per l’occhio sinistro, in modo da fornire al nostro cervello due informazioni da due canali diversi. Lo spettatore dovrà indossare degli speciali occhiali con otturatori “attivi” (active shutters).  Si tratta di lenti in cui è presente uno strato a cristalli liquidi che  si oscura in presenza di un segnale elettrico. Inviando una sequenza di segnali di oscuramento sincronizzati con la riproduzione dei fotogrammi sullo schermo, ad una frequenza che superi la  persistenza della visione sulla retina, è  possibile fare in modo che ciascun occhio  veda soltanto il fotogramma a lui destinato. Per ottenere un’immagine di qualità comparabile alla visione Full HD, è quindi necessario raddoppiare il numero di fotogrammi inviati dalla sorgente allo schermo. Se una normale sorgente video è a 50 o 60 Hz, quella di un segnale 3D deve essere almeno il doppio. Anche gli occhiali dovranno aprire e chiudere le due lenti al ritmo di 120 volte al secondo, in modo sincronizzato con la riproduzione dei fotogrammi. Per fare ciò, il televisore deve disporre di un emettitore wireless (a infrarossi o Bluetooth) che invia agli occhiali un segnale di sincronizzazione.

Cosa vediamo con il televisore 3D ?

Le immagini native 3D provengono quasi totalmente dal cinema, dove  questa nuova frontiera sembra aver conquistato molti produttori e  registi. Per avere a casa il film 3D del cinema abbiamo bisogno di un lettore Blu-ray 3D. Non va bene il lettore Blu-ray che abbiamo comprato solo pochi mesi fa. Il formato Blu-ray è reso obbligato dalla  quantità di dati da immagazzinare. Infatti come abbiamo già spiegato le  immagini da riprodurre sono il doppio rispetto ad una riproduzione 2D . Comunque qualche decina di titoli sono già in circolazione e si prevede che molti ne usciranno. Attualmente in Italia non esistono trasmissioni televisive in 3D. Le stanno sperimentando in Spagna ed in Gran Bretagna, ma i tempi sono lunghi ed incerti . Ma anche le attuali trasmissioni potranno essere viste in 3D. Tutte le marche hanno previsto che i loro televisori 3D saranno dotati di un convertitore 3D in tempo reale che li adatterà al nuovo formato, anche se certo non è così spettacolare come con i contenuti fatti apposta per le tre dimensioni.  Visto che il sistema utilizza la nitidezza dell’immagine come criterio per identificare i diversi livelli di profondità in base alla messa a fuoco, funziona bene con inquadrature in esterni, in cui lo sfondo è sfocato rispetto al soggetto principale, ma non altrettanto nelle riprese di studio, in cui spesso l’immagine è tutta perfettamente a fuoco. Le trasmissioni in 3D sono rese difficoltose  dalla quantità di banda necessaria.La soluzione  che verrà molto probabilmente  adottata consiste invece nel dividere un  fotogramma in due: la metà sinistra per l’occhio sinistro, quella destra per il destro. Sarà poi il  lettore a separare queste due metà, riportare il video alla dimensione del fotogramma originale (1920×1080) e inviare al display i frame  dell’occhio sinistro e del destro alternativamente a frequenza doppia. Comunque i Mondiali di Calcio 2010 saranno un’evento per testare le prime trasmissioni 3D e per spingere per la commercializzazione dei nuovi tv 3d.

Che scelta di televisore abbiamo ?

Tutte le principali marche di televisori  produrranno televisori 3D, LCD o plasma . Saranno tutti televisori di fascia alta,  minimo 32 pollici, ma più frequentemente 40 e 42 pollici, destinati ad un cliente alla ricerca di tecnologia avanzata. Il costo dichiarato è di un 20-30 % in più rispetto ad un televisore tradizionale della stessa fascia . Le 3D di LG, che  verosimilmente saranno le meno costose  hanno 200 MHz di frequenza in visone, che è il livello minimo per simulare le tre dimensioni (anche se il minimo dichiarato è il 120hz). Comunque vedremo sul mercato Tv con frequenza  di riproduzionie fino a 600hz. La frequenza in ingresso è un altro discorso: un televisore 3D deve accettare in ingresso un segnale di 120 Hz rispetto al segnale in ingresso degli attuali televisori di 24, 50 o 60 Hz. L’HDMI 1.3 non è abbastanza veloce per trasferire un video Full HD a 120 Hz, ed è stato perciò necessario aggiornare lo standard alla versione HDMI 1.4. Abbinato al televisore è quasi d’obbligo un lettore Blu-ray 3D, per  poterlo sfruttare a pieno e giustificare l’acquisto. Un ottima soluzione può essere la PlayStation3. La consolle di casa Sony, anche quelle già vendute grazie ad uno speciale  aggiornamento via internet,è perfettamente in grado di riprodutte i Blu-ray 3D. Fino a che la tecnologia non evolverà (abbassando i costi) e non avremo le tv auto-stereoscopiche abbiamo bisogno degli occhialini. Della stessa marca del televisore. TV e occhialini di marche diverse sono incompatibili. E visto che non sempre al Televisore 3D è abbinato in vendita 1 o più paia di occhialini non pensate di poter scegliere il prodotto meno costoso . Gli occhiali shutter funzionano a batteria e devono collegarsi wireless al televisore: sono quindi ingombranti, pesanti e scomodi da indossare sopra un paio di occhiali da vista. In mancanza di occhialini per tutta la famiglia è spesso prevista la  possibilità  di visualizzare nel classico 2D una fonte in 3D. Ma il 3D e gli occhialini provocano disturbi ? Le reazioni alla visione di un filmato 3D sono molto soggettive. Ci  sono soggetti che lamentano mal di testa, vertigini, senso di nausea. Ma non è la norma . Quasi tutti riescono a vedere un film 3D senza  conseguenze, se non emotive. Comunque è importante che il filmato 3D sia ben realizzato . Se l’allineamento delle cineprese (2 da 2 diverse posizioni per simulare la visione binoculare) è anche solo leggermente divergente la visione risulta molto fastidiosa, con effetti per il nostro sistema nervoso simile al mal di mare . A scanso di problemi comunque le case produttrici di TV 3d forniscono una serie di controindicazioni all’uso dei loro televisori 3d ed arrivano a sconsigliarne la fruizione a quei soggetti particolarmente sensibili come chi soffre di epilessia o patologie cardiache, alle donne in gravidanza e chi ha problemi con l’alcol. Per quanto riguarda la capacità di coinvolgere lo spettatore è  sconsigliato di guardare la tv in piedi od in posizioni di pericolo, tipo su un balcone. Il successo dei televisori 3D . Il cinema 3D ha avuto un successo planetario nel 2009, ma è ancora troppo presto per capire se sarà un effetto duraturo o se è una moda passeggera. Ancora più difficile è capire se la Tv 3D avrà successo . Già il passaggio all’alta definizione non ha avuto il successo sperato.  Funziona ed è qualitativamente superiore, ma pochi hanno deciso di sbarazzarsi del vecchio televisore ancora funzionante per comprarne un’altro ad alta definizione . Ma il passaggio all’HD sarà obbligato quando si avrà assoluto bisogno di un  televisore nuovo perchè in commercio si trovano solo tv HD. Le TV 3D invece affiancheranno ma non sostituiranno gli HD, saranno più costosi e solo di fascia alta e di grandi dimensioni.  Il successo del 3D quindi sembra essere più una speranza delle case produttrici che un fatto certo . La normale fruizione della tv come mezzo di compagnia domestica o di  informazione non spingerà nessuno a dotarsi di una Tv 3d.  Solo chi vuole ricrearsi un cinema in casa con tecnologia anche audio adeguata può considerare la spesa per un 3d. E’ storia il successo solo di nicchia dell’Home Theatre. E’ ancora molto spinto da  certi produttori  ed ha i suoi estimatori, ma non interessa la massa dei consumatori. E senza una grande diffusione dei televisori non è pensabile che i produttori di  contenuti televisivi affrontino la spesa e le difficoltà ci creare trasmissioni  tridimensionali. Il 3D negli altri media. Il 3d ha contagiato ormai tutti i media, all’inseguimento di un facile successo. E se era scontata l’uscita di videogiochi 3D per tutte le piattaforme, è un eccesso la copertina della rivista in 3D, o i cartelloni pubblicitari, le decorazioni natalizie in 3D o la parola 3D stampata sulla confezione di qualsivoglia articolo. Il settore dei casino online non è ancora stato raggiunto dalla tecnologia 3D, ma il realismo di oggi è comunque di alto livello e quello che oggi non è possibile fare domani potrebbe essere realtà.

tv 3dtv 3dtv 3dtv 3d Il mio parere, rimane sempre che la televisione in 3d, sia una grande invenzione tecnologica! 🙂

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Centrale Geotermica

Centrale geotermica L’energia geotermica è l’energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia rinnovabile, se valutata in tempi brevi[1]. Si basa sulla produzione di calore naturale della Terra (geotermia) alimentata dall’energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare di elementi radioattivi quali l’uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all’interno della terra. La prima utilizzazione dell’energia geotermica per produrre energia elettrica avvenne il 4 luglio 1904 in Italia per merito del principe Piero Ginori Conti, che sperimentò il primo generatore geotermico a Lardello in Toscana. L’energia geotermica costituisce oggi meno dell’1% della produzione mondiale di energia, tuttavia, poiché il consumo mondiale di energia ammonta a un totale di 0,5 ZJ all’anno, con il solo geotermico, secondo lo studio del MIT, si potrebbe soddisfare il fabbisogno energico planetario con sola energia pulita per i prossimi 4000 anni rendendo quindi inutile qualsiasi altra fonte non rinnovabile attualmente utilizzata. COME FUNZIONA Le centrali geotermiche sfruttano il calore delle profondità terrestri. La temperatura interna del nostro pianeta aumenta a mano a mano che si scende in profondità. Questo aumento della temperatura e’ detto gradiente geotermico ed e’ di circa 3 gradi per ogni cento metri di profondità. Attraverso le fratture degli strati rocciosi le acque e i vapori riscaldatisi in profondità salgono verso la superficie e vengono intercettati e raccolti dai pozzi geotermici. Se il vapore e’ presente ad alta temperatura (150-250°C), viene portato in superficie per mezzo di trivellazioni più o meno profonde, poi viene convogliato in tubazioni, chiamate vaporodotti,

 ed infine inviato alla turbina, dove la sua energia viene trasformata in energia meccanica di rotazione. L’asse della turbina e’ collegato al rotore dell’alternatore che, ruotando, trasforma l’energia meccanica ricevuta in energia elettrica alternata che viene trasmessa al trasformatore. Il trasformatore innalza il valore della tensione (400.000 Volt) e la immette nella rete di distribuzione. Il vapore uscente dalla turbina viene riportato alla stato liquido in un condensatore, mentre i gas incondensabili, contenuti nel vapore, vengono dispersi nell’atmosfera. Una torre di raffreddamento consente di raffreddare l’acqua prodotta dalla condensazione del vapore e di fornire acqua fredda al condensatore. L’acqua condensata viene smaltita reiniettandola nelle rocce profonde da cui il vapore e’ stato estratto. Quando la temperatura del vapore e’ bassa ed il suo utilizzo in turbina difficile, il calore dello stesso viene utilizzato per portare all’evaporazione, in un apposito scambiatore di calore, un altro liquido che a sua volta trasformato in vapore verrà convogliato nella turbina innescando il procedimento sopra descritto. Questo stesso procedimento e’ utilizzabile anche per lo sfruttamento di acqua calda, la cui energia termica può venire trasmessa ad un fluido secondario ed utilizzato sia per riscaldamento che per produzione di energia elettrica. La caldaia che produce vapore o acqua calda e’ il serbatoio naturale geotermico, situato al di sotto della crosta terrestre.

Fonti: Wikipedia, Centralielettrichenew

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Energia e ambiente!

 

L’aria che respiriamo può essere contaminata da sostanze inquinanti provenienti da industrie, veicoli, centrali elettriche e molte altre fonti. Questi inquinanti rappresentano un grosso problema per gli effetti dannosi che possono avere nei confronti della salute o dell’ambiente in cui viviamo. Le sostanze inquinanti, l’aumento dell’effetto serra, le piogge acide, il buco dell’ozono e molti altri fattori stanno mettendo a serio rischio non solo la nostra esistenza, ma anche la stessa conservazione del pianeta.

  • Si può definire l’inquinamento atmosferico come la presenza nell’atmosfera di sostanze che causano un effetto misurabile sull’essere umano, sugli animali, sulla vegetazione o sui diversi materiali; queste sostanze di solito non sono presenti nella normale composizione dell’aria, oppure lo sono ad un livello di concentrazione inferiore.
    Gli inquinanti vengono solitamente distinti in due gruppi principali: quelli di origine antropica, cioè prodotti dall’uomo, e quelli naturali.
    I contaminanti atmosferici, possono anche essere classificati in primari cioè liberati nell’ambiente come tali (come ad esempio il biossido di zolfo ed il monossido di azoto) e secondari (come l’ozono) che si formano successivamente in atmosfera attraverso reazioni chimico-fisiche.
    L’inquinamento causato da queste sostanze negli ambienti aperti viene definito esterno mentre l’inquinamento nei luoghi confinati, come gli edifici, viene indicato come inquinamento interno.

 

  • L’effetto serra è un fenomeno senza il quale la vita come la conosciamo adesso non sarebbe possibile. Questo processo consiste in un riscaldamento del pianeta per effetto dell’azione dei cosiddetti gas serra, composti presenti nell’aria a concentrazioni relativamente basse (anidride carbonica, vapor acqueo, metano, ecc.). I gas serra permettono alle radiazioni solari di passare attraverso l’atmosfera mentre ostacolano il passaggio verso lo spazio di parte delle radiazioni infrarosse provenienti dalla superficie della Terra e dalla bassa atmosfera (il calore riemesso); in pratica si comportano come i vetri di una serra e favoriscono la regolazione ed il mantenimento della temperatura terrestre ai valori odierni.
    Questo processo è sempre avvenuto naturalmente e fa sì che la temperatura della Terra sia circa 33°C più calda di quanto lo sarebbe senza la presenza di questi gas.
    Ora, comunque, si ritiene che il clima della Terra sia destinato a cambiare perché le attività umane stanno alterando la composizione chimica dell’atmosfera. Le enormi emissioni antropogeniche di gas serra stanno causando un aumento della temperatura terrestre determinando, di conseguenza, dei profondi mutamenti a carico del clima sia a livello planetario che locale. Prima della Rivoluzione Industriale, l’uomo rilasciava ben pochi gas in atmosfera, ma ora la crescita della popolazione, l’utilizzo dei combustibili fossili e la deforestazione contribuiscono non poco al cambiamento nella composizione atmosferica.

  • Con il termine piogge acide si intende generalmente il processo di ricaduta dall’atmosfera di particelle, gas e precipitazioni acide. Se questa deposizione acida avviene sotto forma di precipitazioni (piogge, neve, nebbie, rugiade, ecc.) si parla di deposizione umida, in caso contrario il fenomeno consiste in una deposizione secca. Solitamente l’opinione pubblica fa invece coincidere il termine piogge acide con il fenomeno della deposizione acida umida. Le piogge acide sono causate essenzialmente dagli ossidi di zolfo (SOx) e, in parte minore, dagli ossidi d’azoto (NOx), presenti in atmosfera sia per cause naturali che per effetto delle attività umane. Se non entrano in contatto con delle goccioline d’acqua, questi gas e soprattutto i particolati acidi che da loro si formano pervengono al suolo tramite deposizione secca. Questa deposizione può avvenire secondo meccanismi differenti dettati principalmente dalle dimensioni delle particelle (per impatto e gravità), dallo stato d’aria a contatto con la superficie ricevente e dalla struttura chimica e fisica della superficie stessa. In ogni caso i depositi secchi di SOx e di NOx conducono rapidamente alla formazione dei relativi acidi al suolo.
    Nel caso in cui questi gas entrino in contatto con l’acqua atmosferica allora si originano degli acidi prima della deposizione. In presenza di acqua gli ossidi di zolfo originano l’acido solforico, mentre gli ossidi di azoto si trasformano in acido nitrico; di conseguenza queste sostanze causano un’acidificazione delle precipitazioni. In effetti da alcuni decenni in molte zone del pianeta si sono registrate precipitazioni piovose, nevose, nebbie e rugiade con valori di pH significativamente più bassi del normale (pH 5,5), cioè compresi tra 2 e 5. L’azione degli acidi che si formano direttamente in sospensione oppure al suolo provoca l’acidificazione di laghi e corsi d’acqua, danneggia la vegetazione (soprattutto ad alte quote) e molti suoli forestali. Oltre a questo, le piogge acide accelerano il decadimento dei materiali da costruzione e delle vernici; compromettono poi la bellezza ed il decoro degli edifici, delle statue e delle sculture patrimonio culturale di ogni nazione.
    Da notare che, prima di raggiungere il suolo, i gas SOx e NOx e i loro derivati, solfati e nitrati, contribuiscono ad un peggioramento della visibilità ed attentano alla salute pubblica.

  • Il buco dell’ozono                                                                                                 La stratosfera terrestre contiene una concentrazione relativamente alta di ozono, un gas costituito da tre atomi di ossigeno (O3) e che rappresenta un vero e proprio schermo nei confronti delle pericolose radiazioni ultraviolette (raggi UV) provenienti dal sole. Ogni anno, durante la primavera dell’emisfero australe, la concentrazione dell’ozono stratosferico nell’area situata in prossimità del Polo Sud diminuisce a causa di variazioni naturali. Purtroppo, a causa degli inquinanti rilasciati in atmosfera, sin dalla metà degli anni settanta questa periodica diminuzione è diventata sempre più grande, tanto da indurre a parlare del fenomeno come del “buco dell’ozono”. Recentemente si è comunque individuato un assottigliamento della fascia di ozono anche in una piccola zona al polo Nord, sopra il Mare Artico, fatto che potrebbe preludere alla formazione di un altro buco dalla parte opposta.
    In effetti il fenomeno non rappresenta nient’altro che l’aspetto più evidente della generale e graduale diminuzione dell’ozono nella stratosfera. Il problema è estremamente importante in quanto una riduzione dell’effetto schermante dell’ozono comporta un conseguente aumento dei raggi UV che giungono sulla superficie della Terra. Nell’uomo l’eccessiva esposizione a questi raggi è correlata ad un aumento del rischio di cancro della pelle, generato a seguito delle mutazioni indotte nel DNA delle cellule epiteliali. I raggi ultravioletti possono causare inoltre una inibizione parziale della fotosintesi delle piante, causandone un rallentamento della crescita e, nel caso si tratti di piante coltivate, una diminuzione dei raccolti. I raggi UV possono anche diminuire l’attività fotosintetica del fitoplancton che si trova alla base della catena alimentare marina, causando di conseguenza uno scompenso notevole a carico degli ecosistemi oceanici.

Le informazioni derivano da:            non solo aria web divisions.                        

                                                                                   SOFY 😀       3°C

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Enrico Mattei il “corsaro” del petrolio.

L’ EREDITA’ PIU’ PREZIOSA.

Nel 1906 nasceva Enrico Mattei, figura centrale nella storia del sistema industriale nazionale e internazionale. Passione, visione strategica, innovazione: gli ideali che Enrico Mattei ha trasmesso a Eni hanno portato la Società a crescere fino a diventare la sesta compagnia petrolifera mondiale.

      Nei giorni successivi alla tormentata fine della guerra civile in Italia, Enrico Mattei venne incaricato di liquidare le attività dell’Agip. Invece scelse di disattendere questa indicazione, per conseguire un obiettivo che riteneva fondamentale: garantire al Paese un’impresa energetica nazionale, che dal 1953 si chiamerà Eni, in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie e allo sviluppo della piccola e media impresa, a prezzi più bassi rispetto a quelli degli oligopoli internazionali.

 Mattei   riuscì a costruire intorno a sè  una figura mitica. Fu abile nel costituire una rete di collaboratori capaci di muoversi sulla scena internazionale e questo divenne uno dei punti di forza che la società, oltre gli interessi specifici, seppe offrire all’azione diplomatica dell’Italia. Fu tra i primi a coltivare lo spirito di frontiera e il rispetto delle culture diverse. Mattei aveva chiaro che non era  possibile fare strategia internazionale senza conoscere bene i singoli territori su cui si andava ad esplorare. La diversità Eni fu per anni una sorta di eccezione, un’impresa che compiva scelte diverse da quelle della maggioranza dei suoi concorrenti, tanto da sfidare il buon senso comune. Mattei è stato il simbolo di un modo di pensare l’Italia, abbastanza visionario da riuscire a trasformare una nazione sconfitta e contadina in un Paese avanzato con una forte industria energetica.
Saper immaginare il futuro. Questa è l’eredità più preziosa che Mattei ci ha lasciato. Con questa capacità dobbiamo guardare alle sfide di oggi e di domani, per riaffermare ogni giorno il valore dell’energia come motore di crescita per tutti. 

    

BIOGRAFIA. 

Enrico Mattei nasce il 29 aprile 1906 ad Acqualagna (Pesaro) da Angela Galvani e da Antonio, secondo di cinque figli. La famiglia è modesta, il padre brigadiere dei carabinieri. Con la promozione del capofamiglia a maresciallo i coniugi Mattei si trasferiscono a Matelica in provincia di Macerata. Finite le scuole elementari, Enrico entra in collegio a Vasto, dove frequenta la scuola tecnica inferiore. Le ristrettezze della famiglia e la rigida disciplina imposta dal padre lo spingono a cercare subito una sua autonomia, anche economica. Il padre lo fa assumere nella fabbrica di letti di Scuriatti come verniciatore di letti di metallo, nel 1923 entra come garzone alla Conceria Fiore. La carriera di Mattei nell’Azienda è rapida: prima operaio, poi aiutante chimico, infine, a soli vent’anni, direttore del laboratorio.
Intanto riesce ad aprire un negozio di stoffe per la madre. Nel 1927, compiuto il servizio militare, torna a Matelica e diventa collaboratore principale del padrone della Conceria. 

Presto cominciano a sentirsi gli effetti della crisi economica generale e gli affari iniziano ad andare male. Nel 1929 la Conceria Fiore chiude, Mattei si trasferisce a Milano dove continua la sua attività industriale aprendo assieme alla sorella e al fratello la sua prima fabbrica, un piccolo laboratorio di oli emulsionanti per l’industria conciaria e tessile. Nel 1934 fonda l’industria Chimica Lombarda.  Si unisce in matrimonio con Greta Paulas, nel 1936, a Vienna.  Nei giorni successivi alla tormentata fine della guerra civile in Italia viene incaricato di liquidare le attività dell’Agip e di provvedere alla sostanziale privatizzazione degli asset energetici. Mattei sceglie di disattendere questa indicazione, per conseguire un obiettivo che riteneva fondamentale: garantire al Paese un’impresa energetica nazionale, in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie. 

Raddoppiò la perforazione dei pozzi, sfruttò al meglio la ricerca mineraria nella Valle Padana, scelse le alleanze necessarie dentro il governo e ai partiti che lo sostenevano per realizzare quanto aveva in mente. Ci riuscì con l’istituzione, nel 1953 dell’Eni – dopo una lunga e travagliata discussione – iniziata nel 1947, tra chi sosteneva ad oltranza l’iniziativa privata e quanti erano fautori di una forte presenza dello Stato nell’economia.
Il 27 ottobre 1962 il suo aereo proveniente da Catania e diretto a Linate precipita a Bascapè (Pavia). Muoiono il presidente dell’Eni, il pilota Irnerio Bertuzzi, e il giornalista americano William Mc Hale. 

ENRICO MATTEI MUORE IN UN MISTERIOSO INCIDENTE AEREO.

ENRICO MATTEI: UN GRANDE UOMO CHE RICORDEREMO PER SEMPRE.

Tratto da : Wikipedia,Eni.

Di Guerrini Virginia .

Classe : 3 A.

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E per le telecomunicazioni: la TV

 Per il mio lavoro di approfondimento ho scelto tra le telecomunicazione, la televisione, che mi ispirava molto! 😀 Comunque da qui si può vedere il lavoro che ho fatto in cui spiego in pratica cos’è la televisione attraverso il programma “GoAnimate”La tv!
Like it? Create your own at GoAnimate.com. It’s free and fun!
Mentre il video al momento non riesco a pubblicarlo era un altro mio video fatto questa volta non da spiegazioni, ma da immagini di “tutti i tipi” della televisione! …

_Paola

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Il presente e le considerazioni per il futuro sull’energia

Ridurre drasticamente la dipendenza dalle fonti fossili pare ad oggi estremamente difficile, in quanto in tutto il mondo occidentale esse sono alla base della disponibilità di energia, anche nei paesi dotati di un vasto parco nucleare (la Francia ad esempio consuma complessivamente più petrolio dell’Italia). Va infatti ricordato che la produzione elettrica costituisce solo una frazione dei consumi totali di fonti fossili di un Paese.

Le fonti energetiche rinnovabili di tipo “classico” (energia idroelettrica e geotermica) sono state già quasi completamente sfruttate dove ritenuto conveniente e quindi sensibili miglioramenti in questo campo non sono immaginabili. Mentre per la combustione di biomassa non si prevede che possa in futuro fornire più che contributi comunque marginali.

Le fonti energetiche rinnovabili nuove, (in particolare eolico e solare), seppure con favorevoli ratei di crescita, sono ancora lontane dal fornire contributi percentualmente significativi; permangono inoltre alcune perplessità riguardo a problematiche quali il non sapere in anticipo quanta energia si potrà produrre con l’impianti a disposizione, nonché (per il fotovoltaico) riguardo costi ancora non competitivi. Altre fonti rinnovabili molto interessanti, come il solare termodinamico (più costante e tecnicamente meno complesso del fotovoltaico), lo sfruttamento delle onde marine o l’eolico d’alta quota, al momento sono in Italia ancora allo stato di prototipi oppure non trovano adeguata diffusione.

Nel 2008 il  governo Berluscuni ha manifestato l’intento di ritornare alla produzione di energia da fonte nucleare con la definizione della “Strategia energetica nazionale”, ipotizzando la costruzione di dieci nuovi reattori, al fine di coprire fino al 25% del fabbisogno nazionale. Tuttavia a due anni di distanza non sono stati ancora individuati i siti che dovrebbero ospitare tali impianti, mentre diverse regioni hanno fatto ricorso o si sono dichiarate comunque contrarie ad ospitare gli impianti sul proprio territorio; considerando inoltre che esperienze simili in altri paesi europei hanno evidenziato che la costruzione di una centrale nucleare può durare anche 7-8 anni (con costi anche superiori a cinque miliardi di Euro), tale soluzione non appare raggiungibile in un futuro molto prossimo.

Non è d’altra parte ipotizzabile una grande diffusione delle centrali termoelettriche a carbone (politica che si scontrerebbe con gli obiettivi posti all’Italia dal protocollo di Kyōto); è quindi da ritenere che, per l’immediato futuro, si proseguirà e verrà ulteriormente incentivata e diversificata la politica di acquisto di energia elettrica dall’estero, associata ai conseguenti adeguamenti delle rete elettrica nazionale anche al fine di mitigare le problematiche poste dall’aleatorietà delle nuove fonti rinnovabili. In tale ambito è previsto il potenziamento dei collegamenti esistenti con l’estero (in particolare con la Francia e la Slovenia), ma soprattutto la costruzione di nuovi collegamenti sottomarini, in particolare con l’area balcanica e nordafricana, al fine di differenziare i mercati d’acquisto dell’energia e ridurre i costi.

Ulteriori benefici potrebbero giungere da eventuali politiche mirate all’incentivazione dell’efficienza energetica e del risparmio energetico

Tratto da wikipedia e da altri siti statistici

Andrea G. IIIA

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