Pilotti

Facebook

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Facebook è un social network lanciato nel febbraio 2004, posseduto e gestito dalla Corporation Facebook, Inc. Il sito, fondato a Cambridge  negli Stati Uniti da Mark Zuckerberg e dai suoi compagni di università Eduardo Saverine, Dustin Moskoviz e Chris Hughes, era originariamente stato progettato esclusivamente per gli studenti dell’Università di Harvard, ma fu presto aperto anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston, della Ivy league e della Stanford University. Successivamente fu aperto anche agli studenti delle scuole superiori e poi a chiunque dichiarasse più di 13 anni di età. Da allora Facebook raggiunse un enorme successo: è diventato il secondo sito più visitato al mondo, preceduto solo da Google; è disponibile in oltre 70 lingue e nell’ottobre 2012 conta circa 1 miliardo di utenti attivi che effettuano l’accesso almeno una volta al mese.

Il nome “Facebook” prende spunto da un elenco con nome e fotografia degli studenti, che alcune università statunitensi distribuiscono all’inizio dell’anno accademico per aiutare gli scritti a socializzare tra loro.

Completata la registrazione, gli utenti possono creare un profilo personale, includere altri utenti nella propria rete sociale, aggiungendoli come amici, e scambiarsi messaggi, anche via chat, incluse le notifiche automatiche quando questi aggiornano i propri profili.

Inoltre gli utenti possono fondare e unirsi a gruppi per condividere interessi in comune con altri utenti, organizzati secondo il luogo di lavoro, la scuola, l’università o altre caratteristiche, condividere contenuti multimediali ed utilizzare varie applicazioni presenti sul sito.

 

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Javier Sotomayor

Nasce a Limonar, a Cuba, nel 1967.

Il più grande  saltatore in alto degli ultimi quarant’anni; forse il più grande di sempre. Oltre che dallo stile – straordinaria combinazione di forza e velocità – e dalla grinta – rara in una specialità così esposta alla tensione nervosa – l’eccezionalità di Sotomayor è confermata da un altro dato: la sua longevità agonistica. Quindici anni di carriera ai suoi livelli sono un evento unico in una storia caratterizzata come poche da attimi fuggenti.

Alla fine, i tendini delle ginocchia e il piede destro non ne potevano più, logorati come dopo una maratona.

A 15 anni Sotomayor già supera i 2 metri; in un anno migliora di 16 centimetri e nel 1986 conquista prima il record mondiale juniores con 2,36 e poi il titolo di campione del mondo della categoria. Nel 1987 accusa il primo serio infortunio, alla caviglia sinistra. Ma nell”88 conclude la sua rincorsa allo svedese sjoberg e porta il primato del mondo a 2,43. Sarebbe il logico favorito alle Olimpiadi ma cuba non va a Seoul  Un anno, e sale a 2,44. Il 1991 è l’anno dei campionati mondiali ai quali però Sotomayor, dopo l’ennesimo infortunio, si presenta non al meglio ed è battuto dall’americano Austin; è comunque secondo. Si prenderà la rivincita nel ’93, a Stoccarda, dopo aver vinto anche il mondiale indoor; nello stesso anno in cui porterà il record del mondo a 2,45. In mezzo, la medaglia d’oro di Barcellona.

E nel ’97 il secondo titolo di campione del mondo. Sembrerà mettere fine alla sua interminabile carriera un controllo antidoping del 1999 che evidenzierà l’uso di cocaina da parte dell’atleta. Ma in considerazione dei suoi meriti sportivi gli verrà concesso di continuare l’attività. E a Sidney, a 33 anni, sarà ancora in grado di vincere la medaglia d’argento. Nel 2001, dopo un quarto posto ai mondiali di Edmonton  e un altro controllo antidoping positivo, si ritirerà.

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