Tecnologia

Pac-Man Fever

Voi vi chiederete: “Che innovazione sarebbe un gioco uscito negli anni ottanta?”
Vi dirò che quest’articolo parla di un gioco di nome “rock band 3”.
Uscirà nei primi mesi del 2011.
“Pac-Man Fever” è il nome dell’album dell’ex band statunitense Buckner & Garcia, ideato alla fine degli anni 90.

Il gioco consiste nel suonare degli strumenti giocattolo, Per ogni nota suonata viene dato un certo punteggio. Più note si suonano di fila e più aumenta questo punteggio per effetto di un moltiplicatore. Sul moltiplicatore può intervenire (raddoppiandolo) l’Overdrive, che altro non è che l’equivalente dello Star power di Guitar hero: si tratta di una barra che si riempie quando si suonano le note speciali bianche e, una volta riempita la barra a sufficienza, lo si può usare inclinando il controller, nel caso della batteria suonando una nota attaccata alla fine di una sezione “free” (quelle in cui si può fare quello che si vuole) mentre nel microfono si attiva quando la barra dove scorrono le parole diventa gialla e toccherà al giocatore approfittarne per implementare il suo punteggio. A differenza di quanto succede in Guitar hero, lo star power sarà individuale e non sarà quindi necessario che due o più giocatori lo attivino in contemporanea.
Modalità di gioco:
• World tour band – Si tratta del multiplayer: si può giocare da 2 a 4 giocatori, ognuno di essi ricoprirà uno dei seguenti ruoli: chitarrista, batterista, bassista e cantante. La versione cooperativa conterrà dei brani non presenti nella carriera in singolo. In questa modalità i giocatori si ritroveranno ad affrontare una carriera vera e propria da band emergente fino a diventare una band di successo. All’inizio ogni giocatore creerà il suo alterego virtuale e dopo si ritroveranno a dover decidere in quale città iniziare il loro percorso potendo scegliere fra diciassette città mondiali, fra cui: New York, Boston, Los Angeles, Seattle, Londra, Stoccolma e Roma; in tutto ci sono ben quarantuno location reali in cui poter suonare. Dopo i primi concerti la band potrà scegliere cosa fare dei suoi primi soldi: potrebbe per esempio comprarsi un veicolo per arrivare a suonare nelle città vicine (fino a comprarsi un aereo privato per arrivare in tutti i continenti) oppure potrebbe comprarsi nuovi accessori per personalizzare il proprio personaggio. Esiste inoltre nel gioco un Art-Editor con cui sarà possibile creare il logo del proprio gruppo. Procedendo nel gioco aumenteranno le cose da gestire: si dovrà fare i conti con manager, autisti, security, effetti speciali ecc. Un aspetto molto curioso è la possibilità di poter scegliere se fare i propri concerti a scopo benefico (per avere più fan ma meno soldi) oppure fare dei concerti da tutto esaurito (più soldi ma meno fan). Il gioco in pratica tende a simulare una “Reale Rock Band Life” con tutti gli aspetti positivi e negativi delle esperienze che fanno ai giorni nostri le band emergenti. La versione di gioco appena descritta è giocabile solo con quattro persone sulla stessa console, le altre modalità di avvio veloce o altro sono giocabili sia con amici online che con una combinazione di più persone su console con persone online. La versione Playstation 2, non supportando l’online, permette solo il multiplayer di più giocatori sulla stessa console. Le altre modalità multiplayer supportate sono il duello e il testa a testa e non vi sarà possibile nemmeno affrontare la stessa avventura del World Tour Band descritta prima.
• World tour solista – L’equivalente della carriera multiplayer ma senza le varie scelte che caratterizzano la controparte multiplayer. Si affrontano le canzoni suddivise in blocchi di 4-5, canzoni e, via via che sono completate, si sbloccano i gruppi da canzoni successive e si rendono disponibili nella modalità Avvio veloce. L’esecuzione dei brani porta a una compensa monetaria, necessaria per sbloccare tutto il materiale bonus che varia da personaggi aggiuntivi a chitarre nuove (i soldi possono essere spostati dalla carriera da solista a quella da band e viceversa). Di carriera solista ne è disponibile una per ogni strumento ad eccezione del basso.
• Avvio veloce – Qui si ha la possibilità di suonare un brano immediatamente.
• Esercitazione – Qui si possono fare due cose: o imparare a giocare facendo il tutorial, o approfondire una canzone particolarmente difficile in modalità Pratica studiandone un passaggio specifico o rallentandone la velocità.

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la pianta biomeccanica

Un team di ricercatori statunitensi e svizzeri ha sviluppato un impianto solare che riesce a trasformare energia solare, acqua e CO2 in “combustibile”, proprio come fanno le piante. Potremmo chiamarla la pianta biomeccanica, un dispositivo di nuova concezione sviluppato dai ricercatori del California Institute of Technology che, con un processo simile alla fotosintesi clorofilliana, trasforma energia solare, acqua e anidride carbonica in idrogeno La macchina è in grado  di ricavare l’idrogeno a partire dall’acqua grazie alla dissociazione termochimica, un procedimento a basso costo e a basso impatto ambientale.    Il pieno è (quasi) gratisIl prototipo utilizza un sistema di lenti e specchi per concentrare l’energia del Sole in un cilindro rivestito di cerio, un raro ossido metallico (è il più abbondante tra i metalli rari) il cui comportamento varia in funzione della temperatura: emette ossigeno quando si scalda e lo assorbe quando si raffredda. Quando all’interno del cilindro arroventato dal Sole vengono immesse acqua e CO2 il cerio si raffredda. Perdendo calore “strappa” atomi di ossigeno all’acqua, liberando così monossido di carbonio (CO) e idrogeno (H2). Quest’ultimo può essere catturato, immagazzinato e utilizzato come carburante, per esempio nelle celle combustibile che alimentano le autovetture. E da un’opportuna miscela di H2 e CO si possono ottenere gas di sintesi, anche questi utilizzabili come combustibile. Non solo: secondo i ricercatori con lo stesso dispositivo e un procedimento simile sarebbe possibile ottenere addirittura metano.
Può solo migliorareIl prototipo della Haile è infatti altamente inefficiente: attualmente riesce a trasformare solo lo 0,7-0,8% dell’energia solare che entra nel sistema (la restante parte viene dispersa sotto forma di calore). Un po’ poco, ma i ricercatori contano di arrivare al 19% migliorando l’isolamento della macchina e riducendo le dispersioni. Questo rendimento dovrebbe essere sufficiente per uno sviluppo commerciale del dispositivo. Secondo la Haile nel giro di qualche anno potrebbero sorgere grandi impianti che sfruttano questa tecnologia 24 ore su 24: di giorno grazie alla luce solare diretta e di notte grazie al calore conservato in grandi “serbatoi di caldo”, speciali contenitori di sali sciolti che durante la notte cedono l’energia termica assorbita durante il giorno.La tecnologia del solare a concentrazione non è comunque nuova: il più grande impianto al mondo sta sorgendo in Spagna.Ma non solo visto che questa macchina usa l ‘ aqua e la luce del sole puo essere anche usata sulla luna come produttore di carburante per razzi.
Fonti

Focus

Discovery sci

 

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Treno a levitazione magnetica

 

 

 

 

 

Un treno a levitazione magnetica o maglev è un tipo di treno che viaggia senza toccare le rotaie grazie alla levitazione magnetica. La repulsione e l’attrazione magnetica sono utilizzate anche come mezzo di locomozione. Dato che il treno non tocca le rotaie, l’unica forza che si oppone al suo moto è l’attrito dell’aria. Il maglev è quindi in grado di viaggiare a velocità elevatissime (fino a 581 km/h) con un consumo di energia limitato e un livello di rumore accettabile. Sebbene la velocità del maglev gli consenta di fare concorrenza all’aereo anche nei lunghi percorsi, i costi per la realizzazione degli impianti ne hanno limitato finora l’utilizzo a brevi tratte molto frequentate. Le tecnologie che si possono usare per realizzare un maglev sono tre. Sospensione elettromagnetica (EMS): utilizza elettromagneti convenzionali montati sull’estremità di una coppia di strutture poste sotto il treno che avvolgono i fianchi e la parte inferiore della guidovia. I magneti, attirati verso i binari laminati in ferro, sorreggono il treno. Questo sistema però è instabile, perché bisogna controllare costantemente la distanza tra il treno e il binario, che deve essere sempre di 1 cm. Sospensione elettrodinamica (EDS): il treno ottiene la levitazione sfruttando le polarità opposte dei magneti del veicolo e gli avvolgimenti siti sul binario. Magneti permanenti (inductrack): è la tecnologia più economica e promettente, e si basa sull’effetto di repulsione di elementi magnetici permanenti posti sul veicolo. L’inductrack utilizza degli Array Halbach per stabilizzarsi. Gli Array Halbach sono un insieme di magneti permanenti che stabilizzano il movimento nelle linee di forza magnetiche senza bisogno di elettronica. Giappone e Germania sono paesi molto attivi nella ricerca sui maglev e hanno prodotto degli approcci al problema differenti. In un progetto il treno levita grazie alla forza repulsiva dello stesso polo magnetico e si muove grazie alla forza attrattiva che si sviluppa tra due poli opposti. Il treno è mosso da un motore lineare posto nel tracciato o nel treno (o in entrambi). Gli induttori magnetici di grandi dimensioni sono installati nel tracciato e questi generano il campo magnetico necessario a sostenere il treno e a farlo muovere. Alcuni commentatori hanno fatto notare che la realizzazione d’infrastrutture ferroviarie basate su questa tecnologia sarebbe veramente costosa. Gli effetti di un intenso campo magnetico sul corpo umano sono in gran parte sconosciuti. Per la sicurezza dei passeggeri potrebbe essere necessario aggiungere degli schermi contro i campi magnetici. L’idea è semplice, ma la progettazione dal punto di vista ingegneristico è molto complessa. Attualmente, molte agenzie spaziali, tra le quali la NASA stanno effettuando ricerche sui maglev per sviluppare un metodo economico di lanciatore spaziale.

Alessandra Armuzzi

Fonti: Wikipedia

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La stufa ecologica

La stufa ecologica

Una sottocategoria delle stufe a pellets, è quella     delle stufe funzionanti a mais o granoturco, cippato (vari tipi di legna d’alberi amalgamati assieme).
Si tratta di stufe ecologiche il cui principale combustibile è il mais o granoturco, ma possono funzionare anche a cippato o semplicemente con  gusci di nocciole o mandorle. Il mais, o granoturco è uno dei combustibili più potenti esistenti in natura: non inquinante, rinnovabile e di facile reperibilità, si può trasportare e immagazzinare facilmente.

Il mais garantisce una combustione pulita e perfino migliore dei combustibili di origine fossile come gasolio o gas e carbone i quali causano un aumento di sostanze nocive per l’atmosfera. Il mais è quello solito in grani, facilmente reperibile, il prezzo è tra i più bassi in fatto di combustibili.

Prodotte in diversi modelli, queste stufe si distinguono in termo stufe funzionanti ad acqua calda e aero stufe funzionanti ad aria calda.

Come per le stufe a pellets, si installano facilmente, infatti non è necessario l’utilizzo di canna fumaria perché è soddisfacente anche solo un tubo da 8 centimetri di diametro per scaricare i fumi all’esterno. Tecnologicamente avanzate, con doppia combustione, possono disporre di tutti gli automatismi ad esempio termostati o cronotermostati che consento di accendere la stufa nell’ora precedentemente stabilita e impostando la temperatura desiderata.

Fonti: http://www.fuocoelegna.it/pellets.php

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La batteria ecologica

La batteria ecologica è un tipo di batteria alimentata da due elementi che si trovano in abbondanza in natura ossia
l’ossigeno e il silicio; è leggerissima può tollerare le condizioni  d’umidità dell’aria e ultimo ma non meno importante
ha costi piuttosto bassi .Dopo vari studi e ricerche gli scienziati del Technion Istitute of Technologydi Haifa in Israele
hanno messo a punto un tipo di batteria che promette maggior rispetto per l’ ambiente,un funzionamento di molte ore e che
ha la capacità di mantenere  costante la sua carica per molto tempo. Tutti i vantaggi derivano da un unico fatto: quello che nelle batterie “silicio-air” l’anodo(estremo della pila) è fatto di silicio e il catodo ( l’altro estremo della pila) è fatto du7i aria quindi ossigeno . A questo proposito il professore Yair-Ein-Eli  della facoltà di ingegneria dei Materiali del Technion , che da anni compie ricerche sulle batterie metallo-aria ha spiegato che in tali batterie si ha un evidente risparmio sul prezzo e sul peso , perché non incorporano un catodo . Sempre Ein-Eli ha scoperto che oltre all’ossigeno come catodo l’uso del silicio è più favorevole perché fornirebbe numerosi vantaggi visto che è un materiale più comune e stabile , non pericoloso , leggero e una capacità di carica molto elevata . Ein-Eli ha aggiunto inoltra che stanno provando queste batterie sulle auto elettriche e sui dispositivi elettronici di  consumo e che la Toyota ela Panasonic stanno cercando di sviluppare una batteria “zinco-aria” . Come in tutti i progetti innovativi ci sono dei pro e dei contro . Purtroppo in questo momento le batterie silicio-aria sono
state concepite come pile non ricaricabili da utilizzare in dispositivi elettronici mission- critical , come le pompe
insuliniche per i diabetici e in altri device , dove è difficile se non impossibile cambiare la batteria .
Ma dobbiamo essere fiduciosi perché i ricercatori israeliani stanno sviluppando versioni ricaricabili delle batterie
silicio-aria tre anni e contano di produrne modelli commerciali per automobili entro dieci anni . In questi ani in cui
si cercano nuove fonti di energia per un pianeta che sempre più soffre. Queste batterie leggere e biodegradabili
rappresenterebbero l’ideale per le auto ma anche per tutti i sistemi di accumulo energia legati al sole e al vento .
Inoltre vista la crisi economica degli ultimi tempi sarebbe un innovazione piuttosto confortante , soprattutto in un’era
così tecnologica!!!

Bianca Gubellini

http://www.innovazione-tecnologica.it/articolo.php?

http://punto-informatico.it/2761268/PI/News/batteria-ecologica-che-va-ad-aria.aspx

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